Page 64 - MARE_DELLE_EGADI
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reti a Rizzo) hanno avuto nel trattare la  È noto che la flotta di Annone, carica di
                               materia. La sola lettura di Polibio e degli  vettovagliamenti, era partita da Cartagine
                               altri storici dell’antichità senza il confor-  con il precipuo scopo di rompere l’asse-
                               to/confronto delle fonti archeologiche,  dio che costringeva i propri connazionali
                               sia subacquee che terrestri, non permette-  sulla vetta del San Giuliano (Erice) e ri-
                               va di dettagliare alcunché sulla dinamica  fornirli di viveri e masserizie poiché or-
                               dello scontro al di là di una generica iden-  mai stremati dal lungo isolamento cui li
                               tificazione di quest’ampio spazio di mare  avevano costretti i Romani accampati alle
                               delle Egadi come l’effettivo teatro delle  pendici del medesimo monte. Al fine di
                               operazioni, e di inquadrare con precisione  comprendere bene la problematica con-
                               il momento politico-militare che entram-  nessa con l’assedio sul San Giuliano e, so-
                               bi i contendenti stavano attraversando.  prattutto, le sue dinamiche topografiche
                               Ma l’approfondimento sia delle proble-   in funzione della definizione più precisa
                               matiche topografico-archeologiche che di  del probabile luogo di attracco designato
                               quelle storiche ci ha fatto giungere a con-  della flotta di Annone, era necessario co-
                               clusioni diverse attuando, soprattutto,  noscere bene la situazione topografico-ar-
                               quell’indispensabile correlazione critica e  cheologica di questo monte, finora non
                               dinamica tra fonti scritte e fonti archeo-  dettagliatamente nota. A tal fine ci siamo
                               logiche.                                 avvalsi della collaborazione di Antonino
                               Dal saggio della Gulletta si evince che  Filippi, profondo conoscitore dei luoghi,
                               l’indicazione di Polibio del luogo di ap-  che ha riconsiderato quanto finora scritto
                               postamento romano prima dell’agguato     ed elaborato al proposito, alla luce di una
                               con “Aigussa di fronte a Lilibeo” può ben  puntuale ricognizione del monte, indivi-
                               identificarsi con Levanzo e non con Favi-  duando emergenze archeologiche che ci
                               gnana. Ciò in virtù di una rilettura del  hanno permesso di ipotizzare con mag-
                               passo polibiano alla luce del successivo  giore precisione la dinamica dell’assedio
                               testo di Livio secondo cui la necessità di  e, quindi, anche l’approdo cui tendeva
                               specificare quale delle “Aigussa” intende-  Annone. Per quanto attiene ai particolari
                               va scaturiva proprio dalla necessità di di-  della situazione topografica-archeologica
                               versificarla rispetto a quella più grande  del Monte San Giuliano si veda il saggio
                               (Favignana). Molto accortamente la Gul-  di Filippi proposto in seguito.
                               letta spiega che “se la ‘Aigussa di fronte a  Nel corso della prima guerra punica Erice
                               Lilibeo’ fosse da intendersi ‘la Aigussa  da centro noto nell’ecumene di allora co-
                               quella che è davanti al Lilibeo’, l’esigenza  me sede dell’importante santuario dedi-
                               di un tale chiarimento topografico, da   cato ad Astarte/Venere, diventa roccafor-
                               parte della fonte di Polibio non si spieghe-  te militare cartaginese. Già dal 260 a.C.
                               rebbe se non con la necessità di indicare  Asdrubale aveva trasferito i suoi abitanti
                               non la più grande e la più nota delle isole,  nell’emporio costiero di Drepanum con
                               quella che dà il nome all’arcipelago (Favi-  l’intento di rafforzare le difese costiere.
                               gnana), bensì la sua gemella, l’Aigussa più  Ma la vetta rimane saldamente nelle ma-
                               piccola, la Phorbantia di Tolomeo, quella  ni dei Cartaginesi ed è per questo che nel
                               Levanzo legata all’antico ricordo di mari  249 a.C. i Romani vi posero l’assedio sul
                               tempestosi lungo le rotte rodie e fenicie  versante occidentale e meridionale, inter-
                               verso il Tirreno”.                       rompendo di fatto il collegamento tra la
                               Tenendo a mente quanto su specificato     roccaforte militare sulla vetta e lo scalo
                               rivolgiamoci adesso alla definizione della  marittimo di Drepanum. Qui, nei pressi
                               meta della lunga navigazione cartaginese.  del Pizzo Argenteria e delle Rocce del Cal-




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