Page 17 - Malatesta quaternaria
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MARETTIMO

      Montagna aspra e selvaggia, che si erge qiWii a picco •ul mas:e, Marettimo. è
CO$tituiia prevalent=ente da calcari bianchi, grigi o r0$ati del Trias e da limi-
tati lembi dd Giura e fo= dci Palo:ogene. Que.te rocce si pre.entano intensamente
piegatQ e fagliate e le ationi dinamiche esogene hanno operato su di esse pro-
fonda azione demolitrice.

     Il paesaggio che ne risulta, con vette, rupi e torrioni ammantati di imponenti
coltri detritiche, potreb& apparire alpen...,, <e non fooe per il mare che lo cir-
conda e sembra voler sfoggiare qui i suoi colori più audaci.

      Per i nove decimi le c~te sono inaccessibili e all'interno esistono solo pochi
sentieri appena tracciati. L'esplorazione completa dell'isola richiederebbe un sog-

giorno assai prolungato ed una. attre-aatura alpini$tka Qltre che nautica.
      Non mancano lungo le coste indizi di una superficie morfologica intorno ai

30 metri. Particolannente è visibile nel tratto tra il villaggio e la Cala Marino

                                                             f'10. IO. Sez_ione dtU'Utn'lO di Puata
                                                                Troia dal ••to di Cala Mao.tro: sul
                                                                  Me.orzoico (M') una puddinga con fauna

                                             di spiasgia, tirTWana, da O a + 48

                                                             metri t. l. m. (t.); segue W\ banco di
                                                                   sabbia a.rrosa.at. {r) misto a qualche:
                                                            sc.beaJia di roccia ~ coperto :1 sua volta

                                                    da uo imponectc depo~ito di du.ne «·

                                                               mcota.te (1)1 che si in.ù:ia con un HveUo
                                                             caLcareo, traVfffinoso (c);il tuttoè oopc:r·
                                                             to dalla bue del cOno dl deiezione (•).

e, lungo la costa m_eridlonale, tra Punta Galera e Punta. Libecdo. Tuttavia non

posso dire di a.ver ri5tontrato a ~laretCmo prove decis.i\7e dell'esisteru:a di una

linea di riva a + 30-35.

     Abbastanza sviluppata è risultata invece e>sere la spiaggia tirreniana di quota

+5 ('). Infau~.. ne abbiamo riscontrnto lembi nelle seguenti localiti ddla. costa

orientale : Cala Manione, Passo del Bove, Cala delle Femmine, tr:L il Villaggio

e il Cimitero e sul l:uo nord di Cala Marino; c sulla casta meridionale a Punta

Libeccio, Punta Cortiglio, Cala Martino e Punta Mugnone, all'e.tremo NO. La

violenza delle onde contro queste coste a picco ha dutrutm gran parte degli antichi

depositi di spiaggia; pertanto i lembi ora scgn:ùati si riducono spesso a placche di

pochi metri di .uperlicie.     ,

     I lembi di Cala !\iarino e di Punta Muguone, che in origine dovevano riem-

pire grottiulle e crepacci, raggiungono altene un po' superiori al nomtale-: fino

a +8.

     La fauna che '' ho raccolto non contiene né Stromb~U, né altre forme atlan-

tiche e tuttavia non può rn<:1vi dubbio sulla sua età. Del rtSto l'abbondanza degli

S pondylus, delle Purpura e delle grandi Pat<tl/a è gener.ùment.e ritenuta sufficiente

corne prova d'età tirreniana.

     ( 1) La maggior parte degli affioramenti sono t:U.IÌ ind.ividuati ndl'u:Jtùn.a. campagna.

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