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9.2.1 Analisi dei drift conturitici lungo il canale di Marettimo
L’analisi dei profili sismici Sparker che attraversano il Canale di Marettimo in direzione NE-SO
(Fig. 9.16 e 9.17) rivela l’evoluzione tettono-stratigrafica dell’area del Canale. Mediante la
calibrazione con i dati delle perforazioni presenti nell’offshore delle isole Egadi è stata individuata
la base dei depositi pliocenici che corrisponde ad un riflettore di elevata ampiezza e continuità
laterale. Questo riflettore immerge verso i quadranti occidentali e, lungo il fianco occidentale del
Canale (scarpata di Marettimo), risulta dislocato da faglie dirette. Le strutture di “crescita”
osservabili nei depositi della successione plio-plesitocenica dal lato della scarpata di Marettimo
rivelano l’attività sin-sedimentaria di queste faglie, attive dunque anche durante parte del
Pleistocene .
Il settore settentrionale del canale di Marettimo è interessato da strutture sedimentarie erosivo –
deposizionali, rispettivamente moat conturitici e drift conturitici. I moat conturitici sono strutture
erosive canalizzate che si sono formate grazie all’azione delle correnti di fondo.
Nel settore centro-settentrionale del canale di Marettimo si riconoscono paleo-drift conturitici
orientati NO-SE (Fig. 9.16). Essi hanno una lunghezza di 3,5 km ed una larghezza di 1 km.
Dall’analisi dei profili sismici Sparker si riconosce la geometria esterna tipica di queste strutture
erosive, costituiti da un moat channel drift a monte e un drift levee più a valle. La geometria interna
è caratterizzata da riflettori convessi verso l’alto, localmente troncati da una superficie erosiva (Fig.
9.16). Dai profili sismici si nota, inoltre, che queste strutture si trovano al di sotto di una copertura
più recente, la cui geometria fa ipotizzare la presenza di un sediment-drift, più recente ma di
dimensione inferiore a quello sottostante.
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