Page 218 - D-Girolamo_Matranga
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2         PARTE               TER Z A.
                                      Non inai preccfi le gloriea primo aſpetto meritate da
                                   Fidia : ne da eſsere cantato a tutte voci . Sò bene che:Ne
                                   quidem Iupiter placet omnibus . Ciò che ſcrilli, c fcriuo,
                                   poco pulito , e nienteimpunicato, viene a luce . Aſsai

                                   icufalo ſono, e dalla breuità del tempo, dalla forza del
                                   comandamento . Oltre che non è ſempre ſeuera la lima
                                   dell'Autore ; nc la pietra Lidia fù maiſempre veritiera.
                                   Il mio Genio non abboriſce. lacenſuraria dilpreggia , e
                                   non cura le maldicenze: Incusmaximanon metuit strepi
                                   tus. E polto che haueſse in odio i Sicofanti, i Momi,i
                                   Zoili, gli Oſchi , e gl'Hipponaci , non laſciò di riuerire i
                                   Catoni ,e di rendere loroGraticpell’auſterità dell'emen .
                                   da. Micompiaccio do eſsere ripreſo da migliori di me
                                   non ſolo, mada meno ſcicntiati. Non ſono io, che di
                                   gran lunga a i Girolami ,edagli Agoſtini'nferiore : e di.
                                   ſuguale tanto , farebbc in ine gran virtù nella Rcligioſa
                                   Modeſtia imitarli, che non hebbero a ſdegno da Scolari
                                   qualchecoſa imparare. Le Api ancorchè mute a baftáza

                                  rimprouerano il mormorio, e lo ftrepitoſo cantare delle
                                   Veſpe, e delle Cicale. Candido & affectuolo Lettore, ti
                                  priegho,chesijrigido quanto deized in vn pieno campo,
                                   non vogliconvagabondo traſcorſo,noncurante defiori
                                   edelle biade, affannarti foyerchio, ad additare ſolo i tri
                                   boli,e le ortiche ,
                                      Fù gran mia ſorte l'eſsere ſtate le mie rozze compo
                                  ktioni ,daquelle del P.D ,Giuſeppe Silos illuſtrate . Ad.
                                  ditare chi egli fia, farebbe ingiuria : Solis.Grande igno.
                                  ranza penfare,chele deſcrittioni delle Stelle , rechino a
                                   quelle maggiorichiarezze delle proprie, Le di lui opere
                                  accoſto , e dipreſso alle mie,come vicini all'ombrei lu
                                  mi ,ecomeparti, chealGenitore fomigliano, da ſe ſtefa
                                  fe ſi diſcernono : niente meno le contraſegnero con la
                                  nota nellemargini diP.S.
                                   -Hor diamodi piglio alcontenuto nella principale fac
                                  ciata della Chiefa;one come diſli, i Prefagij, ed i Pro
                                  diggij,che precefsero ,òche ſeguirono la Morte del Gran

                                  Filippo ſi portarono in dipintura .
                                                                                         So
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