Page 72 - D-Girolamo_Matranga
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ORĄ TITO ,NE.
, bóbardedi popolari feditioni, eglivniformenelRipies
رودا no di attrauerfatidiſegni, poſato ne'Paſsaggi delle Ris
uolte,ſoſtenutonelle Cadenze del Téporale,ben librato
nelle Diminutioni dell'Erario, ſenza rallentat punto il
Regiſtro dellaCoſtanza,colla.medeſima-Chiquedel par
In vita S.Epi- cifico cuorç, ineritoili la lodedi Ennodio: Ille fuit circa
ph.
quem concordiam, com pesonantes.Seruarent; cuius quistema
bella non læderent.is زر ن و :: 3161
O quanto acconcia gli ftette indoſso la collanain,
Petrus à $. trodotta da Filippo il Buono, Duca di Borgognagetraſy
Jul.inorig. meſsa in eredita da Carlo l'Audace nell'Auſtria,tutta ad
Burg. c. 21 .
intrecciatura diPierre Foçaie in bell'ordineinanellate,
e ſopraui finiſliini ſmalti d'oro. Queſte fèlei, incafsate
allerupiinuiliſcoņosſparute ſenzaluſtrojignudedipre.
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gio, ſimorte oſsature di poueraterra:ſcarnate da'martel,
li concepifçono animediluce, ſoltanto viue , quanto
s'impiagano. Nelripoſo,quaſ dormiſsero,deſtanlialle
percoſse,fpiritelli di fuoco; e inſieme ſuonan la ſueglia
al giorno dimezzanotte,cô vn’ilantanca aurora di vo
latili fcintilluzze.Scrane Calamite,punte dal ferro nimi,
.
co verſano ſanguedi raggi.Fornacette incognité,ſcheg
giateſi accendono. VeriParagoni , riuelano icarati del
Merito al tocco degli oltraggi.Amabili durezze,riſpon,
donocoʻxuori alle ingiurie, veltendo la mano , chele
batie, à gala di Stelle:non men ammirabili del Filoſofie
co Lapis,aſsottigliano in fila d'oro gli aneliti delle ferite.
In cioſuperioriall'altre gemme,che non otiofe aſpet?
tano il chiarore dalle occhiate del Sole , ma fel guada.
gnano àcoſto di colpi ; e tutto ilbello fi cauadalle lor
vene.Non ſapreicome dirmele,o niſterij, o miracoli di
Natura,la qual ſerra ſottochiaue di ruuide felci miniere
di lumi; e riſuſcita in lucciole le pietre con iſpezzarle.
Sfogliate s'imporporano, fulminate lampeggiano; allo
ſtropicciamento degli accialini rendono baciin fauille;
alla cote degli ſtratijconfeſsano in linguette di ſplédori
Seneca de vita la purità delle viſcere; tanto più luminoſe , quanto più
beata c. 27.
tormentate . Duritiafilicis , nulli magis quamferientibus
nota
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