Page 3 - Greca_2013
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Introduzione

        Lo scarto delle attività di pesca è uno dei temi “caldi” della pesca europea e la riduzione
delle frazioni scartate delle catture è uno dei pilastri della nuova PCP (Reg EU 1380/2013). Lo
scarto di pesca è visto, infatti, come uno spreco di risorse naturali che contribuisce
all’impoverimento degli stock ittici, e la sua riduzione è considerato un prerequisito per
aumentare la sostenibilità di lungo periodo delle attività di pesca (Rochet et al., 2014).
Recentemente Tsagarakis et al. (2013) hanno mostrato che la pesca a strascico costituisce la
principale produttrice di scarto in Mediterraneo con tassi di scarto medi corrispondenti al
32.9% delle catture. Sebbene i tassi di scarto medi della pesca artigianale in Mediterraneo siano
molto più contenuti, variando tra il 3.7% delle nasse ed il 17.8% delle reti da posta, la loro
mitigazione può essere rilevante in contesti come quello dell’Area Marina Protetta delle Egadi,
considerato l’elevato valore naturalistico ed ecologico dell’area. Esistono molteplici fattori che
influenzano l’efficienza delle reti, come il rapporto d’armamento, il tipo e lo spessore delle
corde, la grandezza delle maglie così come l’ora del giorno in cui si effettua la pescata (Hamley,
1975; Pope et al., 1975; Dickson, 1989; Machiels et al., 1994; Aydın & Metin, 2008b; Aydın et al.,
2011), che possono riflettersi in una maggiore o minore quantità di bycatch e scarto catturabile.

        Differenti soluzioni tecniche sono state proposte al fine di ridurre l’impatto con gli
organismi scartati, quali ad esempio: (1) mantenere staccata dal fondo la parte inferiore della
rete, agendo direttamente sulla spinta dei galleggianti, oppure, (2) utilizzare una seconda lima
da piombi staccata dalla prima lima, con delle sagole lunghe da 20 a 50 cm, ed ancora (3)
aggiungere nella parte inferiore del tramaglio, una rete ad unica pezza con una maglia più
grande, chiamata “greca” e/o “guarding net”.

        Quest’ultima soluzione è stata quella presa in considerazione nell’ambito dell’attività
sperimentale del progetto “GRECA” sviluppato nelle zone B e C dell’Area Marina Protetta (AMP)
delle Isole Egadi. L’obiettivo specifico del progetto pilota è stato quello di verificare l’efficacia
del tramaglio con greca nelle marinerie di Favignana, Marettimo e Trapani, le cui attività da
pesca insistono nelle zone B e C dell’AMP delle Isole Egadi, in termini di riduzione delle quantità
di catture di scarso o nullo interesse commerciale che costituiscono scarto di pesca.

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