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AREA MARINA PROTETTA “ISOLA DI USTICA”
Descrizione del sito
L’isola di Ustica sorge nel Tirreno meridionale, a 36 miglia Nord/Nord-Ovest dalla costa
palermitana. è l’isola vulcanica più antica tra tutte le isole siciliane, quasi esclusivamente costituita
da lave basiche e relativi tufi.
Ha una superficie di 8,7 km2, con una lunghezza di circa 4 km ed una ampiezza di circa 2,5 km.
L’isola rappresenta la parte emersa di un ben più complesso edificio vulcanico che raggiunge la
profondità di 2000 m sotto il livello del mare. La morfologia costiera presenta, nella porzione
settentrionale, una scogliera di altezza compresa tra i 10 ed i 40 m s.l.m., con un profilo alquanto
irregolare dovuto all'erosione differenziale delle rocce di cui è costituita. La costa meridionale,
molto frastagliata e ripida, scende da una quota di circa 80 m bruscamente a mare. Nel settore
occidentale, invece, l’azione combinata del moto ondoso e del vento ha dato luogo ad una costa
frastagliata e con profonde insenature. La costa presenta numerose grotte, prevalentemente di
origine erosiva.
I fondali attorno all’isola sono rocciosi, soprattutto nel versante meridionale ed orientale dove
digradano velocemente verso elevate profondità, mentre declivi meno accentuati caratterizzano il
versante occidentale e nord-occidentale.
L’infralitorale inferiore è caratterizzato da popolamenti ad alghe fotofile, frammisti a prateria di
Posidonia oceanica intervallati da sporadiche sabbie fini.
A partire da un metro di profondità, fino a circa 10-12 metri, è frequente il “barrens”, una comunità
fotofila impoverita dovuta al sovrapascolo di Paracentrotus lividus e Arbacia lixula. I “barrens”
sono caratterizzati da un popolamento ad alghe calcaree incrostanti e dall’assenza di alghe fotofile a
tallo eretto.
L’area marina protetta “Isola di Ustica” è stata istituita nel 1986 ed è gestita direttamente dal
comune di Ustica. È divisa in tre zone a differente grado di protezione: una zona A di riserva
integrale, una zona B di riserva generale, una zona C di riserva parziale.
Il servizio di vigilanza e di rispetto dei divieti, nella zona di riserva integrale, è presente
prevalentemente nel periodo primaverile ed estivo. Diverse forze dell’ordine si occupano del
controllo delle acque: con maggior frequenza è l’Arma dei Carabinieri a svolgere il pattugliamento
mentre estremamente sporadiche sono le uscite in mare di Capitaneria di Porto e di Guardia di
Finanza.
Gli unici problemi operativi sono dovuti al fatto che ad Ustica si deve lavorare alla stregua di turisti
affezionati più che di operatori specializzati a contratto con un Ente nazionale. Tutto ciò dovendosi
districare giornalmente tra i più svariati problemi (concessione delle autorizzazioni, difficoltà ad
avere a disposizione dei mezzi nautici sicuri, mancanza di un mezzo terrestre che l’unità di ricerca
patisce da tempo ecc.), subendo spesso ulteriori ritardi oltre a quelli fisiologici di un
campionamento legato alle variabili condizioni meteo-marine.
Il principale vantaggio nel lavorare ad Ustica è costituito dalla foresteria del Laboratorio marino che
l’Università di Palermo ha messo a disposizione a costo nullo per tutto il periodo di campionamento
e che ha permesso un notevole risparmio economico per le unità operative impegnate nei
rilevamenti.
Il disegno di campionamento per i censimenti della frangia e dell’infralitorale superiore di Ustica si
svolge in Zona A, per le località di impatto, e in Zona B, per i controlli. In totale sono state censite
tre differenti località di impatto (Cala Sidoti, Sbarramento, Cala dell’Acquario) e due aree di
controllo (CTL1 e CTL2) con tre siti per area, rispettivamente: Faraglione, Gorgo Salato, Punta
Cala Madonna e Spalmatore, Banchina bassa, Piscina (Fig. 1).
Il disegno di campionamento per il censimento visivo della fauna ittica prevede l’individuazione di
due siti all’interno della zona A, e di due siti per ciascuno dei due controlli, in questo caso scelti uno
a NE ed uno a S della zona di riserva integrale. Nello specifico i transetti di controllo, estratti in
maniera random, sono stati posizionati nelle aree antistanti il Faraglione e Punta Gorgo Salato