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Biol. Mar. Medit. (2005), 12 (1): 404-409
M. Gristina, F. Fiorentino, G. Garofalo, M. Gagliano*,
G. Morizzo, S. Cusumano
CNR-IAMC, Sezione di Mazara del Vallo, Via Luigi Vaccara, 61 - 91026 Mazara del Vallo (TP), Italia.
*School of Marine Biology and Aquaculture James Cook University, Townsville, Australia.
EFFETTI DELLA PROTEZIONE SULL’ARAGOSTA COMUNE
(PALINURUS ELEPHAS FABRICIUS, 1787)
NELLA RISERVA MARINA DELLE ISOLE EGADI
PROTECTION EFFECTS ON EUROPEAN SPINY LOBSTER
(PALINURUS ELEPHAS FABRICIUS, 1787)
IN THE ISOLE EGADI MARINE RESERVE
Abstract
The introduction of trammel-nets in Italian waters during the 1960s and the high intensity of trawling
in coastal waters resulted in a strong decline in spiny lobster stocks. However, the institution of the Egadi
Isles Marine Reserve could represent an important opportunity for the re-launching of the local artisanal
fishery in accordance with sustainable management practices. The aim of this study was to assess the role
of the “Isole Egadi” MPA in recovery and conservation of spiny lobster population.
Key-words: Palinurus elephas, Marine Parks, Egadi Islands.
Introduzione
L’efficacia delle AMP nel favorire il recupero e la protezione degli stocks di
Palinuridi è stata ampiamente dimostrata in numerosi lavori realizzati a diverse
latitudini (Childress, 1997). Tali studi hanno evidenziato significativi incrementi
di densità, taglia media e potenziale riproduttivo delle popolazioni di aragosta
all’interno delle AMP rispetto a quelle sottoposte a sfruttamento commerciale. Se
si considera il Mediterraneo, tuttavia, le informazioni relative agli effetti della pro-
tezione su Palinurus elephas sono piuttosto scarse e frammentarie ad eccezione di
alcuni lavori effettuati nella riserva marina delle “Isole Columbretes” (Goñi et al.,
2000; Goñi et al., 2001). Il presente lavoro ha lo scopo di valutare gli effetti della
Istituzione della Riserva marina delle Isole Egadi sulla popolazione di Palinurus
elephas dell’isola di Marettimo, confrontando la situazione corrente dello stock
e della pesca dell’aragosta con quanto emerso dai dati storici acquisiti tramite
interviste realizzate con i pescatori locali e con situazioni analoghe esistenti nel
Mediterraneo.
Materiali e metodi
Pesca con le nasse
Tra il giugno e l’ottobre del 2002 sono state effettuate due campagne di pesca
con nasse tradizionali di giunco realizzate da un artigiano locale. Ogni nassa era
di forma sub-conica, alta circa 90/110 cm e con una larghezza di circa 65/70 cm
di diametro. L’unità di campionamento era il “piede”, composto da due nasse,
unite ad una zavorra comune e disposte a una distanza di circa 10 m l’una dal-