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(1832-34, 1842-45) e LOJACONO-POJERO (1888- viale recente. L’attuale assetto morfologico dell’Isola
1906, 1909), oltre che dai numerosi exsiccata con- di Levanzo è definito dalla presenza di due rilievi cal-
servati presso diversi erbari, in particolare le collezio- carei allungati in senso NNW-SSE, culminanti
ni di Gussone-Sicilia dell’Erbario di Napoli (NAP- rispettivamente nelle cime di Pizzo del Monaco (278
GUSS), dell’Erbario Siculo – ormai facente parte m) e Pizzo del Corvo (201 m); all’interno si sviluppa
dell’Herbarium Mediterraneum di Palermo (PAL) – una depressione pianeggiante, la quale si allarga leg-
e dell’Herbarium Centrale Italicum di Firenze (FI). germente verso sud, formando una vasta conca,
Una monografia della flora vascolare dell’Isola di denominata La Fossa (69 m).
Levanzo è stata prodotta da DI MARTINO, TRAPANI Le formazioni pedologiche più diffuse sono rappre-
(1966), nel cui ambito venivano riportate un nume- sentate dalla roccia affiorante (Rock Outcrop) e dai
ro complessivo di 462 entità infrageneriche, ivi com- litosuoli (Lithic Xerorthents), talora con frammenti di
presi numerosi taxa già segnalati da GUSSONE (l.c.) o suoli bruni (Typic Xerochrepts) e terre rosse (Lithic
da LOJACONO (l.c.), anche se non più riscontrati Rhodoxeralfs) (FIEROTTI et al., 1988; FIEROTTI,
dagli stessi Autori. Altri dati su entità rappresentate 1997).
nell’isola si desumono da vari lavori a carattere flori- Dal punto di vista bioclimatico, secondo la classifi-
stico (ROSS, 1899-1901; GÖLZ, REINHARD, 1976, cazione di RIVAS-MARTINEZ (1995), il territorio rien-
1982; BRULLO, 1980; NARDI, 1984; BRULLO, tra interamente nel termomediterraneo secco (T.m.a.
PAVONE, 1985; RAFFAELLI, RICCERI, 1988; KÜNKELE, ca. 18 °C; P.m.a. ca. 500 mm).
LORENZ, 1995; LORENZ, LORENZ, 2002; BARTOLO, La fisionomia del paesaggio vegetale risente notevol-
PULVIRENTI, 1997; BRULLO, MINISSALE, 2002; mente dell’intensa utilizzazione antropica che, pro-
GRÜNANGER, 2001; BRULLO et al., 2003a, 2003b, trattasi sin da epoche remote, oltre a causare un certo
ecc.), fitosociologico (BRULLO, MARCENÒ, 1985; depauperamento floristico, ha portato ad un eviden-
BARTOLO, BRULLO, 1993; BRULLO et al, 2004; ecc.) te degrado fitocenotico.
o biologico-ambientale (RAIMONDO et al., 1992). Gli aspetti di vegetazione maggiormente strutturati
Recentemente è stata da noi avviata una ricerca geo- sono costituiti da residuali nuclei di macchia, fre-
botanica nel territorio insulare, preminentemente quentemente sostituiti da espressioni di vegetazione
finalizzata allo studio fitosociologico della vegetazio- secondaria, relative alle seguenti unità seriali: - serie
ne (ROMANO et al., 2003). Nel corso delle stesse sud-ovest-mediterranea costiera, basifila su calcari,
indagini è stato possibile accertare la presenza di varie infra-termomediterranea secca della Periploca mino-
entità inedite per l’isola – anche se in parte neofite – re (Periploco-Euphorbio dendroidis sigmetum); - serie
oltre alla riconferma di altre non più segnalate di sicula costiero-collinare, basifila, su calcari e dolo-
recente. Nasceva da qui l’idea di effettuare una rasse- mie, termomediterranea secca dell’Olivastro e
gna aggiornata della flora vascolare dell’Isola di dell’Euforbia arborescente (Rhamno-Euphorbio den-
Levanzo, a circa un quarantennio del succitato lavo- droidis sigmetum); - serie sicula costiera, basifila, su
ro di DI MARTINO, TRAPANI (1966), anche al fine di suoli bruni, termomediterranea secca dell’Olivastro e
valutarne i riflessi della parziale trasformazione del del Lentisco (Oleo-Pistacio lentisci sigmetum). Sono
territorio. altresì rappresentati anche i microgeosigmeti relativi
alle coste rocciose ed alle rupi interne (ROMANO et
CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO al., 2003).
L’Isola di Levanzo (Fig. 1) fa parte dell’Arcipelago MATERIALI E METODI
delle Egadi, assieme a Favignana e Marettimo e agli
isolotti di Formica e Maraone, costituendo la parte Al fine di pervenire ad una rassegna completa e
emersa dei rilievi sottomarini che collegano la catena nomenclaturalmente aggiornata della flora insulare,
maghrebide siciliana a quella tunisina. In particolare, sono state condotte indagini bibliografiche e d’erba-
essa si pone a 37°59’10’’ latitudine N e a 12°20’30’’ rio; inoltre, sono state effettuate varie escursioni nei
longitudine E (da Grenwich), con un’estensione di diversi periodi dell’anno, durante le quali si è proce-
5,82 Kmq ed uno sviluppo costiero di 12 Km; è duto a nuove raccolte. Per la nomenclatura si è fatto
caratterizzata da substrati carbonatici e clastico-terri- riferimento principalmente a Med-Checklist
geni risalenti al Mesozoico-Terziario, su cui poggiano (GREUTER et al., 1984-89), Flora Europaea (TUTIN et
in discordanza depositi plio-quaternari (ABATE et al., al., 1964-80, 1993) e Flora d’Italia (PIGNATTI,
1995). I terreni pre-quaternari risalgono al Trias 1982); per alcune entità critiche sono state consulta-
superiore-Lias medio e sono costituiti da una succes- te opere monografiche più recenti, le quali possono
sione di calcari dolomitici a ciclotemi stromatolitici e essere desunte in bibliografia. Alla stessa opera di
loferitici, cui si sovrappongono argille e marne sab- PIGNATTI (1982) ci si è attenuti anche per i riferi-
biose risalenti al Pliocene inferiore (AGNESI et al., menti relativi alla forma biologica ed al tipo corolo-
1993). I terreni quaternari sono invece rappresentati gico che corredano l’elenco floristico. Gli exsiccata
da calcareniti ed arenarie risalenti al Pleistocene infe- relativi alle entità segnalate fanno parte degli erbari
riore, oltre a residui conglomeratici marini a grossi degli autori, conservati presso il Dipartimento di
ciotoli, riferiti al Pleistocene superiore-Olocene. Tale Scienze Botaniche dell’Università di Palermo.
successione si presenta parzialmente modellata da
processi carsici e ricoperta da una coltre detritico-elu-