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Sentieri d’Italia
dalla cattura alla messa in scatola. Lo dell’isola. Al primo bivio si tiene a sini-
stabilimento, visibile dal molo, è oggi stra, in lieve ascesa. Sulla destra si gode
un esempio di archeologia industriale. una vista della Montagna Grossa con il
Il palazzo Florio, nel paese, si presenta diruto forte Santa Caterina, già prigio-
nel suo stile eclettico, uscito dai dise- ne borbonica. Si avvicina il bar Capo
gni di Giuseppe Damiani Almeyda, Cavallo e, al successivo “stop”, vicino
l’architetto del Politeama di Palermo. all’Hotel delle Cave, si tiene a sinistra,
Vi soggiornava la famiglia durante la sempre in lieve salita. Sulla sinistra si
stagione della mattanza. passa a Scaro Cavallo, una profonda
Ci si infila ora nell’angusta via Mazzini cava di tufo. A precipizio sul mare si
per raggiungere piazza Madrice. Si esce, trovano gli scivoli che si utilizzavano cinando cala Rossa, a cui si accede con
passando a fianco della chiesa, lungo via per caricare i blocchi di tufo sulle navi un sentiero. È il gioiello naturale dell’i-
Cristoforo Colombo, per raggiungere il da carico. Il tufo di Favignana si com- sola: un’ampia falce di roccia che fa da
lungomare Duilio. Non appena il lun- merciava in Sicilia e nel Nord Africa. I cornice all’azzurro del mare chiazzato
gomare lascia la costa, si piega a sini- geologi chiamano questa pietra tenera, da alghe scure. Sullo sfondo, l’isola di
stra, su una strada sterrata (via San facilmente lavorabile, “calcare di Pa- Levanzo. Intorno alla cala si nasconde
Giovanni), fra bassi muretti a secco. lermo”, quasi per intero composta da un intrico di gallerie e antri oscuri dove
Si torna su asfalto in prossimità del ci- resti fossili di animali. Si scorgono le generazioni di isolani hanno lavorato
mitero di Favignana, che si aggira verso gallerie nelle quali si operava lo scavo come cavatori.
sinistra, tornando lungo costa vicino a e il taglio della pietra. Dopo la visita alla cala, si continua oltre
cala San Nicola, una quieta rada mari- per riallacciarsi su uno stradello lungo
na, utilizzata come scalo marittimo dai LA “FALCE” DI CALA ROSSA costa, sotto punta Vituzzo. Il sentiero
Fenici e dai Romani. Del porto antico CON VISTA SU LEVANZO corre lungo la scogliera e in qual-
restano tracce dentro una grotticella Giunti al bivio al culmine della salitel- che punto è bene scendere di sella
sulla spiaggia. la, si seguono a sinistra le indicazioni e continuare bici alla mano. A 7,2
Si prosegue lungo la costa, fra scogliere per cala Rossa. Si procede su una pista chilometri da Favignana ecco il faro
che si protendono nel blu, e si arriva fi- sabbiosa fra campi spogli, delimitati di punta Marsala, posto su una delle
no a uno spiazzo aperto sul mare. Qui si da muri a secco. Dopo 4,5 chilometri due punte meridionali dell’isola (l’al-
lascia la costa e si segue la strada, sem- dalla partenza, a un ennesimo bivio si tra è punta Fanfalo). Fu innalzato nel
pre asfaltata, che punta verso l’interno mantiene la direzione di sinistra avvi- 1856 e si compone di una torre cilin-
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