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architettoniche che la famiglia Favignana
Florio ha costruito e riadeguato
durante i suoi numerosi anni di pre‐ Berta maggiore
senza alle Egadi. Tra questi lo
Stabilimento Florio, prima industria pietra locale impropriamente chiamata “tufo”.
per l’inscatolamento del tonno in Una roccia calcarenitica, al cui interno si ritrovano
Europa, è stato di recente restaura‐ gusci e resti di conchiglie fossili, ottima per le
to e aperto al pubblico per la visita. costruzioni e un tempo esportata in blocchetti, “i
Passeggiando per l’interno dell’iso‐ cantuni”, anche fino in Tunisia. Le cave, a ingrot‐
la, invece, saltano agli occhi le pro‐ tamento, lungo la costa che va dallo Scalo Cavallo
fonde ferite aperte nel suolo favi‐ al Bue Marino, e a cielo aperto, all’interno dell’iso‐
gnanese che riportano alla luce l’an‐ la, oggi sono state trasformate in meravigliosi
tica tradizione dell’estrazione della giardini ipogei o in residenze e strutture alber‐
ghiere uniche e molto suggestive. In primavera
l’isola si risveglia e la tipica macchia mediterranea
tra i suoi colori e gli odori, in particolare del finoc‐
chietto e del timo selvatico, racchiude una specie
endemica quale l’Allium aethusanum o Aglio di
Favignana. La fauna terrestre e aviaria, invece,
presenta molto specie di particolare rilievo comu‐
nitario tra cui il gheppio comune, l’allodola, il falco
cuculo, il pigliamosche, il calandro, la berta mag‐
giore e il falco pellegrino, un anfibio riveste un
interesse particolare per la sua rarità, il Bufo viridis.
Stabilimento Florio (Favignana)
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