Page 3 - levanzo la grotta del genovese
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LA STORIA riprendono l'usuale aspetto feniceo : palma dat-
tilifera e cavallo di Numidia. Il nome di Egadi e
L'attuale nome di Favignana si fa derivare di Aegusa deriverebbe, quindi, dalla mitologia el-
dal vento Favonio (scirocco) che soffia nell'isola lenistica e precisamente da una delle Gorgoni,
con frequenza, mentre la sua antica denomina- la devatatrice della Frigia: Egida, uccisa da Pal-
zio ne di Aegusa è di incerta origine greca o ro- lade che ricoprì il suo scudo con la pelle di que-
mana. sto terribile mostro. Un'altra teoria. invece. fa-
rebbe derivare i l nome Aegusa da Aretusa (Ae-
La grecità del suo nome Aegusa (Polibio, gusa) ninfa tutelare di una fonte presso Ortigia
Storie, l, 44,2) si potrebbe far risalire al la pre- (Siracusa). fuggita dall'Elide per non soggiacere
senza ellen ica nella zona verso il VI sec. a.C., al le brame di Alfeo che però la raggiunge egual-
quando truppe greche della vicina Selinunte e mente. La presenza dell'elemento greco nell'iso-
di lmera (attuale Termini Imerese) guidate da la è testimoniata da reperti archeo logici ritrova-
Pentatlo nel 580 a.C. affrontano in battaglia la tivi e appartenenti al VI, V, IV, sec. a.C. La
potente città fenicia di Mozia. Il tentativo greco romanità del nome Aegusa e non di Aretusa co-
fallisce assieme all'altro dello spartano. Dorieo me corregge Plinio il Vecchio (Nat. Hisit., 111 .
che viene respinto dalla reazione pronta e vitto- 92), invece è di memoria relativamente più re-
riosa dei Moziani. Dorieo, così come prima Pen- cente, anche se meno probabile, e si fa risalire
tatlo, riesce, anche se respinto, ad installare attorno al 250 a.C. cioè all'avvento di Roma in
sparute presenze nelle Egadi e ad insediarsi sta- Sicilia. E' di quell'anno, infatti, l'attacco della
bilmente nelle Egadi. flotta romana, guidata dai consoli C. Attilio Re-
golo e L. Manlio Vulsone Longo, alla città carta-
Nel 480 a.C. l'elemento greco nella zona si ginese di Lilibeo sorta dopo la distruzione totale
fa più consinstente ad opera di Gelone l di Sira- di Mozia nel 409 a.C . ad opera di Dionigi di Sira-
cusa che fiacca la potenza cartaginese ad lmera. cusa. Nel 396 a.C., si assiste alla ripresa punì-
La sconfitta punica riduce la fortuna del le c ittà ca. Cartagine invia a Mozia, contro i Greci di Dio-
fenicie di Sicilia. Mozia e le Egadi soggiacciono nigi, quello stesso ammiraglio lmilcone che 13
ad Agrigento. Vengono coniate monete di tipica anni prima era stato costretto ad abbandonare la
fattura greca per sistema ponderale e moneta- città delle filande (Mozia in fenicio vuoi dire fi-
rio recanti il nome della città di Mozia in punico landa) con una flotta di 400 navi da guerra e
e in greco con relativo simbolismo ellenico: 600 da trasporto. Dionigi, per paura di essere
l'aquila di Agrigento, associata al cane, animale tagliato fuori da Siracusa, preferisce abbandona-
sacro agli orientali. Ma questa soggezioni di re la costa occidentale della Sicilia , lasc ia ndo
Mozia al mondo greco dura poco . Alla fine del che i Fenici senza colpo ferire la riconquistas-
V sec. a.C. Mozia e le Egadi si liberano della sero.
dipendenza agrigentina, tant'è che i tipi monetari
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