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Favignana, Marettimo e le altre: lo spettacolo delle isole Egadi



            Per secoli buona parte dell’economia di Favignana è ruotata intorno  alla leggendaria
            pesca del tonno, specie di quello rosso, la più prelibata delle specie di questo esemplare
            ittico.



            Fino a qualche anno fa la vita dell’isola era intimamente legata  alla cattura e alla
            lavorazione  del  tonno,  attività  che  impegnava  centinaia  di  uomini  e  donne  che  si
            riversavano sull’isola in precisi momenti dell’anno, mutando i normali equilibri del piccolo
            borgo marinaro.


            Ora di quel  mondo rimane la vivida memoria custodita nello splendido museo
            della Tonnara di Favignana.



            Situato negli ex stabilimenti Florio, una volta vanto dell’isola, questo luogo, la cui visita è
            assolutamente obbligata, rappresenta un lungimirante esempio di riconversione di un sito
            industriale in uno spazio espositivo.  Visitare  questo  museo significa toccare con  mano
            quel mondo fatto di pesca, di mare, di fatica ma anche di ingegnose soluzioni industriali
            che fecero degli stabilimenti Florio un esempio da esportare in tutto il mondo.


            Oltre al  museo e al suggestivo Centro di Primo Soccorso per Tartarughe  Marine,
            situato sempre nel complesso degli ex stabilimenti Florio, un altro consiglio per trascorrere
            il tempo a Favignana è quello di passeggiare per le pittoresche vie del piccolo centro
            storico.



            Impossibile  non  rimanere  affascinati  dai  vari  negozietti  che  vendono  eccellenti  prodotti
            enogastronomici,  dagli  splendidi  gatti  ma  anche  dalla  chiesa  dedicata  all’Immacolata
            Concezione, posta nella piazza principale di Favignana ed edificata per volere di re Filippo
            II nel 1704. A impreziosire l’architettura dell’isola c’è anche il Villino Florio, oggi sede del
            Comune, edificio liberty realizzato dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda nel 1876.


            ISOLE EGADI: LA PICCOLA LÈVANZO



            A pochi chilometri da Favignana si trova Lèvanzo, l’antica Phorbantia, forse la Bucinna di
            Plinio, la più piccola delle isole Egadi con i suoi 5 km di lunghezza complessiva.


            Coperta da colline, la più alta delle quali è Pizzo Monaco, Lèvanzo è decisamente la più
            selvaggia, anche per la totale assenza di sorgenti d’acqua dolce. La sua fama è legata alla
            presenza di numerose grotte fra cui spicca la più importante: la grotta del Genovese.


            Situata a nord-ovest del minuscolo centro abitato, dove in media abitano 200 persone, la
            grotta, raggiungibile in  barca o attraverso una  mulattiera, conserva due cicli di  arte
            parietale, risalenti a circa 6000 anni fa e raffiguranti uomini, pesci e altri animali.


            Questa straordinaria  grotta fu scoperta nel  1949 dalla pittrice Francesca Minellono, in
            vacanza sull’isola. L’artista, incuriosita dai racconti di un pescatore su degli strani disegni
            dentro una grotta, dopo averli visti e riprodotti su un album, li mostrò al professor Paolo
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