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L’incanto di Cala Rossa                                                         Favignana FUORI LE MURA

  Una fitta rete di sentieri percorre l’isola. Predisposti dalla Fo-  Di Aldo Bua la proposta di
restale, consentono di arrivare facilmente a tutti i luoghi di        una legge che obblighi a
interesse e alle calette che si aprono lungo la costa. Le de-         versare un’aliquota sugli affitti
stinazioni possibili sono tante: dal Bue Marino, dove le archi-       per la cura delle isole minori
tetture delle cave arrivano a lambire il mare, alla spiaggetta di
Lido Burrone, e ancora Cala Grande, Cala Rotonda, Cala Az-            Aldo Bua
zurra. Tutti luoghi in cui il mare è di una trasparenza mirabile      Cala Rossa
e i fondali nascondono incredibili sorprese di flora e di fauna:
non per niente l’arcipelago è interamente vincolato dall’isti-
tuzione di un’Area Marina Protetta, la più estesa d’Italia.

  La località più frequentata - e fotografata - rimane Cala
Rossa che, a dispetto del nome non è rossa proprio per nulla.
Si dice che sia stata chiamata così perché, durante la battaglia
delle Egadi, nel 241 a.C. - siamo alla prima Guerra Punica - il
sangue dei morti fu versato in modo così copioso da colorare
le acque di una macabra tinta purpurea. Oggi che, grazie al
cielo, la battaglia non è neanche più un ricordo, Cala Rossa ha
l’acqua così trasparente che sembra di nuotare nel cristallo.

  “Avevo una barca, da ragazzo, che avevo chiamato Don Chi-
sciotte - racconta Aldo Bua, instancabile promotore di inizia-
tive per la tutela e la valorizzazione di Favignana - e un giorno
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