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ITINERARI SOMMERSI NELLE ISOLE DI MARETTIMO E LEVANZO ISOLE EGADI 9
L’ambiente marino costiero delle isole di Marettimo e Levanzo
Marettimo e Levanzo sono le isole minori dell’arcipelago delle Isole Egadi, insieme all’isola di
Favignana, al largo della Sicilia nord-occidentale: i loro fondali marini costituiscono un’area di
particolare pregio, con peculiari caratteristiche geomorfologiche, naturalistiche ed ambientali. L’area
marina circostante le due isole è sottoposta a vincoli di tutela regolamentati per la zona A, B, C a
Marettimo e per la zona B, C a Levanzo (Fig. 5-6)
La geomorfologia costiera delle isole di Marettimo e Levanzo è caratterizzata prevalentemente da alte
falesie dolomitiche, piccoli scogli e depositi detritici di rocce carbonatiche che risalgono a molti milioni
di anni fa (Ma), dal Triassico al Giurassico inferiore e medio (250-160 Ma circa). Nel complesso si
tratta di coste alte articolate (Foto 7-8) per la presenza di diverse calette, ove nel corso dei tempi
l’azione erosiva del mare insieme al fenomeno di carsismo hanno spesso creato grotte emerse di
particolare interesse paesaggistico: è ad esempio il caso della Grotta denominata Cammello sita a
nord dell’abitato di Marettimo e della Grotta del Genovese sulla costa nord-occidentale dell’isola
di Levanzo. Numerose sono anche le grotte sommerse, distribuite lungo i perimetri insulari nella
fascia sommersa del substrato roccioso costituito da dolomie triassiche. Processi di fratturazione
primaria, dissoluzione di tipo carsico ed azione meccanica abrasiva del mare hanno insieme creato
varie morfologie sommerse quali cavità di crollo, spaccature, passaggi e gallerie, per lo più poco
conosciute.
Il fondale marino delle isole di Marettimo e Levanzo è composto essenzialmente da substrato con
rocce carbonatiche mesozoiche (250-65 Ma circa) e più al largo da sabbie carbonatiche medio
- grossolane di natura organogena, costituite per lo più da resti di organismi animali e vegetali,
formando nell’insieme un fondo biodetritico. Il contatto tra gli affioramenti rocciosi calcarei (che sono
la parte sommersa del complesso calcareo che costituisce il nucleo dell’isola) e i sedimenti che
ricoprono i fondali è generalmente molto vicino all’isola, sito generalmente a circa 1 km da costa
ad una profondità di circa 30-40 m. Tale contatto è notevolmente articolato e costituito da ripide
scarpate, con pareti sub-verticali, intensamente fratturate e ricoperte da un’abbondante flora e fauna
marina. Inoltre ampie conoidi di detrito e massi di crollo sono diffusi sui fondali fino a circa 20-30 m
di profondità.
Sulle pareti strapiombanti e sulle secche si sviluppano comunità biologiche di particolare pregio
come il coralligeno, mentre la prateria di Posidonia oceanica colonizza i fondali sabbiosi e rocciosi di
entrambe le isole fino alla profondità di circa 40 m. Il posidonieto, habitat prioritario (Direttiva Habitat
43/92/CEE), è uno degli ecosistemi più importanti del Mediterraneo e costituisce un habitat di grande
pregio per il ruolo ecologico che svolge e per la biodiversità associata: è zona di riproduzione e nursery
per molte specie, riduce l’energia delle correnti e delle onde, contribuisce alla stabilità dei fondali e
protegge le spiagge anche grazie all’accumulo delle foglie spiaggiate. I servizi ‘ecologici’ forniti dal
posidonieto, tra cui la protezione dall’erosione costiera, il rifugio di specie ittiche, la produzione di
ossigeno, costituiscono un valore economico rilevante.
Grande interesse è rappresentato dagli ambienti di grotta dove i popolamenti variano verso l’interno
in funzione della progressiva riduzione di luce e idrodinamismo, riproducendo quei cambiamenti nelle
forme di vita animali e vegetali che normalmente riscontriamo scendendo a profondità maggiori.