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L’isola di Marettimo                       grotte carsiche dai nomi evocativi (Bombarda,
       Citata nell’antichità da Polibio come Hierà  Perciata, Presepio, etc.) dove si aggira la foca
       Nèsos (l’Isola Sacra), chiamata Maritima dai  monaca e nidifica regolarmente uno dei più
       romani e successivamente Malitimah dagli   misteriosi uccelli marini, l’uccello delle tempe-
       arabi, l’isola di Marettimo, scoscesa e selvaggia,  ste. L’interno è percorso da sentieri e mulattiere
       è la più distante dalla costa siciliana. Con la  perfettamente curati e segnalati, che mostrano
       vetta del Pizzo Falcone, che raggiunge quasi  l’aspetto meno conosciuto dell’isola.
       700 m, è la più alta dell’intero Arcipelago delle  Inerpicandosi in ripidi pendii, in una spianata a
       Egadi. La costa esposta a ponente strapiomba a  circa 250 m di quota, appare in località “Case
       picco sul mare con falesie alte e imponenti,  Romane” un edificio militare che si racconta sia
       contro le quali frangono le onde che qui scari-  stato realizzato come faro da Sesto Pompeo nel
       cano impetuosamente l’energia accumulata   36 a.C.. Nelle vicinanze, probabilmente al ripa-
       dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri  ro dalle incursioni dei pirati, è stata eretta dai
       senza trovare alcun ostacolo. Alla base della  monaci Basiliani in età normanna (XI-XII secolo)
       falesia calcarea piccole calette, bagnate da  una chiesetta bizantina.
       acque turchesi e trasparenti, interrompono la  La salita fino alla vetta di Pizzo Falcone conti-
       continuità del profilo costiero e si alternano a  nua per circa 2 ore, attraverso ripidi pendii, fitti














       16                           L’arcipelago delle Egadi
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