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8 Dal Buco ai Moli
Sul versante di ponente tra il Faraglione e Cala Genovese a
pochi metri dalla costa i fenomeni geologici avvenuti nel
corso del tempo hanno generato piccole cavità a pelo
d’acqua e banchi di scogli quasi affioranti che i locali
chiamano i Moli. Sono formazioni rocciose fuori dal comune
frequentate da numerose specie di animali richiamate
dall’abbondanza di cibo fornito dai vegetali marini.
Al luogo di snorkeling si accede anche da terra seguendo la strada
B che dal Paese giunge al Faraglione, un grosso scoglio aguzzo dalla
vaga forma piramidale ricovero per chiassosi gabbiani di ritorno dai
ZONA
pattugliamenti nelle isole vicine. Oltre il Faraglione la strada diventa
sentiero che discende fino alla scogliera, fatta di estesi blocchi di
roccia calcarea disposti in strati sovrapposti declinanti verso il mare.
In corrispondenza di una vistosa lente sabbiosa inizia il percorso
subacqueo che subito immette verso una cavità semisommersa. È il
risultato della forza dirompente delle onde che hanno creato una
forma erosiva piuttosto inconsueta. Conosciuta come il Buco si
tratta di uno specchio d’acqua rinchiuso nella scogliera a formare
una sorta di minuscola piscina naturale a cielo aperto, che immette
in una camera interna semisommersa. Vi si accede dal mare
mediante un passaggio illuminato da una cascata di raggi solari che
diffondono verso l’interno caricandosi progressivamente di tonalità
azzurre. Ciò accade perché lo specchio d’acqua racchiuso all’interno
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