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RISULTATI
Asparagopsis taxiformis (Delile) Trevisan
Osservazioni in situ
Dalle osservazioni in campo è emersa una distribuzione non uniforme di Asparagopsis taxiformis,
che sembra prediligere le aree alla profondità di 1 m rispetto a quelle a 0 m. La sua capacità di
attecchimento al substrato risulta essere influenzata dall’idrodinamismo, infatti in condizioni di
elevato idrodinamismo le strutture di attacco, dischi mucillaginosi e ramificazioni basali dello
pseudostolone, non garantiscono a lungo l’ancoraggio al substrato. Questa ipotesi viene
confermata dal fatto che anche lievi mareggiate determinano il distacco dei talli nei siti più
superficiali, che si ritrovano numerosi a galleggiare sulla superficie. Asparagopsis, inoltre,
attecchisce su diversi tipi di substrato comportandosi prevalentemente da epifita e epibionte. Per
ancorarsi alle alghe sfrutta sia le ramificazioni dello pseudostolone, che si attorcigliano ai talli, che i
dischi mucillaginosi, soprattutto nel caso di talli laminari. Non sono state evidenziate variazioni
nella lunghezza del tallo di Asparagopsis al variare delle condizioni ambientali. Nelle aree di studio
Asparagopsis presenta popolamenti più cospicui nei siti alla profondità di 1 m, sostituendosi in
alcuni casi alle comunità autoctone. Infine, da rilevare la presenza, in aree più superficiali, di
numerosi talli depigmentati, che potrebbe essere conseguenza della elevata luminosità durante le
fasi di bassa marea.
Osservazioni in laboratorio
In laboratorio sono state effettuate misurazioni relativamente a lunghezza e larghezza del tallo ed
inoltre è stato effettuato il conteggio dei talli presenti in ciascun campione. Le osservazioni sulle
ramificazioni basali hanno evidenziato come il tallo si inclina per dare poi vita ad un pseudostolone
da cui si dipartano piccole ramificazioni, talvolta unciniformi, con cui l’alga si ancora al substrato. I
dischi mucillaginosi sono stati osservati su talli di Ulva, la quale presentava un foro circolare che
farebbe pensare alla produzione di sostanze chimiche da parte del disco mucillaginoso che riesce
così ad ancorarsi meglio al tallo su cui si sviluppa. Nelle parti terminali sono stati osservati
numerosi piccoli ramuli, assenti nelle parti mediane e basali del tallo, che verosimilmente
avrebbero il compito di aumentarne la superficie fotosintetizzante. Sono stati, inoltre, osservati
numerosi cistocarpi peduncolati tra le ramificazioni principali contenenti le carpospore (Fig. 19).
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