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Una nuova microplacca sicula-
iblea tra Europa e Africa
Un gruppo di ricercatori dell’Ingv ha reso nota una ricerca –
che sta per essere pubblicata sulla rivista internazionale
J o u r n a l o f G e o p h y s i c a l R e s e a r c h – c h e i n d i v i d u a u n a
microplacca, generatasi su quella più grande africana, che si
trova sotto il territorio siciliano e che sarebbe responsabile
dei grandi terremoti che hanno colpito negli anni l’isola
etnea.
La ricerca è il risultato di un lungo studio che ha portato a
definire i confini e i movimenti della microplacca siculo-
iblea grazie ai dati raccolti negli ultimi 18 anni dalle reti
Gps della Sicilia, delle isole circostanti e della Calabria, e
all’analisi dei terremoti verificatisi nella medesima area
Battezzata dai geofisici con il nome di “blocco siculo-ibleo”,
la placca minore si trova stretta in una morsa tra la grande
placca euroasiatica e quella africana, comprende gran parte
della Sicilia e dei mari circostanti e, pur facendo parte
della placca africana, ha una sua dinamica peculiare e più
articolata rispetto alla semplificazione della convergenza fra
la placca africana e quella euroasiatica.
Le linee di confine del blocco siculo-ibleo partono dalle
Isole Egadi, a nord ovest della Sicilia, toccano Ustica e si
collegano alle Isole Eolie, completando così il perimetro nord
della placca. La stessa poi vede i suoi confini orientali
c o l l e g a r e l e E o l i e f i n o a M a l t a , e d a q u i s i f o r m a i l
perimetro occidentale che si riaggancia alle Isole Egadi.
Dal punto di vista dinamico, i movimenti del blocco siculo-
ibleo variano da zona a zona e risultano molto differenziati
nei tassi annuali e negli orientamenti e sono all’origine di