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6. Studi precedenti sui caratteri morfologici e sedimentari dell’arcipelago delle
isole Egadi.

In questo capitolo vengono brevemente sintetizzati gli studi precedenti condotti alle isole Egadi
sulle strutture sedimentarie e sui processi sedimentari al margine della piattaforma; in quest'area,
precedentemente a questo studio, non sono state segnalate strutture tipo conturiti.

Nel corso degli anni numerosi autori si sono occupati dello studio geomorfologico, stratigrafico e
sedimentario dei fondali delle isole Egadi. In particolare Colantoni et al. (1985 e 1993), in uno
studio esteso anche al Banco Avventura, hanno svolto una indagine sulla morfologia e l’evoluzione
sedimentaria della piattaforma continentale delle isole Egadi; Agnesi et al. (1993) hanno condotto
uno studio geomorfologico della piattaforma continentale di Favignana e Levanzo ed una
ricostruzione dell’evoluzione tardo-quaternia di quest’area; D’Angelo et al. (1993) ed Agate et al.,
(1996) descrivono i caratteri morfologici, sedimentologici e stratigrafici del settore di piattaforma
egusea ricadente all’interno del Foglio geologico n° 604 “Isole Egadi” (che però non è ancora stato
pubblicato); Lo Iacono e Guillén (2008) hanno analizzato le strutture sedimentarie deposizionali
presenti sulla piattaforma continentale dell’isola di Marettimo e dell’isola di Favignana. Inoltre
D’Angelo et al. (2004), si sono occupati dei terrazzi deposizionali sommersi al largo dell’isola di
Favignana.

6.1 Caratteri morfologici e sedimentologici dell’arcipelago delle isole Egadi
Secondo Colantoni et al. (1985 e 1993) l’Arcipelago delle isole Egadi ed il Banco Avventura, un
ampio tratto di piattaforma continentale situato al largo delle coste sud-occidentali della Scilia,
possono essere considerati due esempi di piattaforma soggetta ad abrasione marina e caratterizzata
da un substrato roccioso tettonizzato sul quale la sedimentazione recente ed attuale è molto scarsa
ed autigena. Forti correnti isolano il Banco Avventura e l’isola di Marettimo dagli apporti terrigeni
e su di essi si formano sabbie carbonatiche eterometriche, composte da spoglie di organismi che
vivono nell’ambito di estese praterie di Fanerogame ed alghe, e da frammenti di concrezioni
biogene (coralligeno). Le calcareniti organogene che affiorano ampiamente sui fondali si sarebbero
originate da simili depositi, rimaneggiati, cementati ed erosi durante le ripetute regressioni e
trasgressioni glacio-eustatiche del Quaternario.
Le intense correnti, legate agli scambi idrici tra i bacini occidentale ed orientale del Mediterraneo,
condizionano gli accumuli di sedimenti ed il loro contenuto in Foraminiferi.

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