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1. Introduzione

L’assetto geomorfologico dei margini continentali è il risultato di una complessa interazione tra vari
fattori geologici ed oceanografici: 1) attività tettonica e conseguente assetto strutturale, 2) tipologia
e tasso di apporto sedimentario (con una fondamentale distinzione tra margini a sedimentazione
terrigena e margini a sedimentazione carbonatica di origine biogenica), 3) variazioni eustatiche, 4)
regime idrodinamico (onde, maree e correnti di fondo).
Tra i fattori di controllo, le dinamiche sedimentarie degli ambienti di piattaforma-scarpata, derivanti
dall’interazione tra processi di risedimentazione gravitativa e correnti di fondo trattive, esercitano
un ruolo rilevante nella configurazione di un margine, ruolo più o meno determinante in funzione
del tasso di sedimentazione e della velocità delle correnti. Le morfologie risultanti possono essere
molto varie in funzione delle differenti combinazioni tra fenomeni di instabilità delle scarpate
sottomarine e trasporto “along slope” dei sedimenti.
In questo lavoro di dottorato è stato effettuato lo studio dei caratteri geomorfologici e sedimentari
dei fondali marini di un margine insulare del Mar Mediterraneo centrale: l’Arcipelago delle Isole
Egadi, posto al margine meridionale del Mar Tirreno.
Questo settore è caratterizzato da una posizione geografica isolata dal continente e da tassi di
sedimentazione terrigena molto ridotti, tanto che alle Isole Egadi risulta significativo, per
differenza, l’apporto sedimentario di origine biogenica con estesi accumuli di coralligeno di
piattaforma. Lungo i fondali di questo arcipelago recenti investigazioni sismo-acustiche hanno
messo in luce una grande varietà di morfologie, sia erosive che deposizionali, che risultano peculiari
di questi particolari ambienti sottoalimentati in cui le correnti marine interagiscono con una
topografia dei fondali molto articolata (Colantoni et al. 1985, 1993).
Lo studio è stato condotto mediante l’analisi di rilievi ecografici a bassa frequenza ed a scansione
laterale, l’elaborazione e l’interpretazione di dati morfo-batimetrici, l’analisi di profili sismici a
riflessione e l’utilizzo di basi cartografiche digitali a scala 1:50000 rilevate dall’Istituto Idrografico
della Marina, a partire dalle quali la scrivente ha realizzato un modello digitale tridimensionale dei
fondali. Per l’analisi spaziale dei dati ci si è avvalsi di un sistema informativo geografico
disponibile in commercio.
I dati utilizzati per lo studio dei fondali dell’Arcipelago delle Egadi sono stati raccolti nell’ambito di
progetti di ricerca (CARG, GebecSud) svolti dal Dipartimento della Scienza della Terra e del Mare
(ex Dipartimento di Geologia e Geodesia) dell’Università di Palermo, in collaborazione con altri
enti di ricerca: ISPRA (ex Servizio Geologico Nazionale), CNR-IAMC Napoli, NATO-Saclant La
Spezia.

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