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Le strutture sedimentarie presenti nell’offshore dell’arcipelago dell’Egadi sono di origine sia
erosiva che deposizionale. La varietà delle tipologie e delle profondità a cui si ritrovano, fanno
ipotizzare che le strutture sedimentarie si sono generate in contesti idrodinamici differenti ed in
momenti differenti.
Le strutture canalizzate tipo moat drift e sediment drift che si ritrovano lungo il Canale di
Marettimo, orientate rispettivamente NO-SE e OSO-ENE, dimostrano che queste aree sono
interessate da correnti di fondo che creano le condizione per lo sviluppo di strutture sedimentarie di
tipo contouritico.
Le aree in esame fanno parte di un settore che è sede di importanti scambi tra le grandi masse
d’acqua del Mar Mediterraneo (MAW, LIW e MDW), le quali potrebbero dare origine a locali
fenomeni di correnti di fondo ad elevata velocità. Infatti le correnti conturitiche che si incanalano
all’interno del Canale di Marettimo incontrano fondali non molto profondi e attraversano stretti
passaggi subendo una forte accelerazione tale da formare strutture sedimentarie sia erosive che
deposizionali.
L’interazione tra queste correnti e la progradazione sedimentaria del margine durante le fasi di
caduta e stazionamento basso del livello del mare ha condizionato l’evoluzione del margine,
probabilmente limitandone l’accrezione frontale.
Oltre alle strutture sedimentarie generate dalle correnti “di densità”, numerose strutture
sedimentarie da correnti sono disseminate lungo i fondali della piattaforma continentale, generate
dalle correnti trattive indotte dal moto ondoso durante le maggiori tempeste e mareggiate. Tra
queste ultime, alcune risultano essere state generate da eventi meteo-marini di eccezionale intensità,
superiore a quella massima registrata dalle serie storiche strumentali.

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