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ENUCLEAZIONE E CRESCITA DI FAGLIE TRASCORRENTI NEI GRAINSTONE CARBONATICI PLEISTOCENICI 11
verso due meccanismi principali: (i) formazione di nuove Le diverse transizioni da un meccanismo all’altro,
strutture adiacenti, con conseguente sviluppo di zone di controllate dai cambiamenti reologici della roccia defor-
bande (figg. 1 e 2); (ii) interazione di singole bande con mata, hanno determinato un’architettura interna della fa-
strutture simili già esistenti attraverso jog (contrazionali o glie abbastanza complessa. Essa include fasce cataclasti-
estensionali) oppure per mezzo di eye-structure (fig. 3). che bordate da superfici di taglio discrete, singole bande,
zone di bande con possibili sacche di materiale argilloso
La localizzazione di meccanismi di dissoluzione per residuale al loro interno e porzioni ricche di materiale
pressione all’interno delle singole bande, con formazione carbonatico precipitato (fig. 4). Le singole bande, le zone
di stiloliti discontinue caratterizzate dalla presenza di di bande, le fasce cataclastiche e la porzioni cementate
materiale argilloso residuale, ha determinato zone di de- costituiscono delle barriere al flusso dei fluidi perpendi-
bolezza lungo le quali, successivamente, si è instaurato colare alla direzione delle faglie (cross-fault fluid flow). Le
un movimento di taglio. Questo processo ha portato alla superfici di taglio discrete e continue, al contrario, facili-
coalescenza delle stiloliti e quindi alla formazione di su- tano il flusso dei fluidi lungo le faglie (along-fault fluid
perfici di discontinuità discrete all’interno delle bande. Il flow). Nel loro insieme quindi, le faglie trascorrenti stu-
ripetuto taglio lungo tali superfici ha prodotto sottili fasce diate possono essere considerate strutture di permeabilità
cataclastiche (figg. 4a e 4b). e la precipitazione di cementi del tipo barriera-condotto.
carbonatici (fig. 4c).
Fig. 4 - (A) Schema strutturale degli elementi presenti all’interno di una delle faglie trascorrenti con cinematica sinistra. Il fault core è
composto da fasce cataclastiche e superfici di taglio parallele alla faglia, in nero, e da joint (e possibili dilational band), in bianco. Le strutture
dilatanti sono bordate da fasce cataclastiche (vedi riquadro). La damage zone comprende singole bande, in nero, joint e possibili dilational
band, in bianco. (B) Particolare delle fasce cataclastiche, alcune delle quali indicate da frecce, presenti all’interno del fault core. (C) Immagini
ottenute da una singola sezione sottile, fotografata a nicols incrociati, del campione di fig. 4b. È possibile notare come la superficie di taglio
sia localizzata all’interno del materiale residuale.
– (A) Structural map of the elements present within one of the left-lateral faults. The fault is comprised of an inner fault core that includes thin
cataclastic zones and slip surfaces oriented parallel to the fault, in black, and joints and possible dilational bands, in white. The latter elements
are bounded by the cataclastic zones (see the inset map). The damage zone consists of single compactive shear bands, in black, and dilational
structures, in white. (B) Close-up photograph of the cataclastic zones present within the fault core. (C) Photomicrographs of a thin section, obtained
under a cross-polarized light, of a sample collected from the fault core of fig. 4b showing a slip surface within the residual material.