Page 276 - D-Girolamo_Matranga
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PAR TE TER Z A.
bitatori, chianiali a tuo piacere Cicopli, Leftrigoni , ò
Lothofagi;ne per quanto ne ſcriſserodi Valguarnera di
Fazello d'Inueges e d'altricompatrioti lacandida penna,
a ciò aſserire mi muouo ; accertato teſtimonio fono ,
che neglioſcuricupi di Mardolce,da miei Nipoti poſse
duto,molteoſsa cauai,emolte cauar ne potrei,della ſmi
ſurata ſtatura chiari argomenti:era alle mie mani molto
prima venuto yn dente molare, che poco meno d' once
tre peſaua, quale a Monſig. D. Diego de Traſiniera In
quiſitore , e poidella Suprema Conſigliere,donai. Di
fcordo da mentouati,e da molcialtri Scrittori,i quali ne'
Giganti Eolici Greci diſcédenti di lauano la fondatione
Euſeb :apud Scala trameſsero . Che da lauano inerboruti e poſsenti huo
mini oltre al ſolito grandi di Flegra ſi propagaſsero , fà
ben detto : i primi Greci da quello nacquero. Ma a che
quelliſteſsi afondarPalermo chiamare,ſe giuſta il:ſen
timétodºEuſebioe d'altri grauiCroniſti,da Elisah figlio
di lauano, ne ſucceſsero i primi Siculi ?e ſe vno deli
Gen. Io .
quattro eglifù a i quali il ripartimento delle Iſole tocca,
to era in forte? Troppo lungo l' Epiſodio ſarebbe ſetut
te le ragionie lecongettureaddárrehoravoleſſi.Spreg
giarono iſucceſsori a i Giganti lº horride ſpelonche,
e dire liberamente ſi poſsono , delle primefabriche è
fondatori , ò riſtoratori : cotali furono iSicaniiSiculii
FeniciiTroiani, che di tempo in tempo ,dalloamenità
delle campagne trattia catena ed allettati,conuenneroje
le prime ruſtiche fondamenta,e degli edificijlacuuidez
za , ingrandirono ampliarono imbellirono
CoronadiMonti ricinge di Palermoletempie , con
Athen.1.1 .,
ineſpugnabilibaftiedalla Naturafatteforti.Côca d'oro
Diod.l.22. hist.
è la pianura, di che più vaga e più ridente pennellcgiare
non è coſa ageuole - Se d'oro degli horti Heſperidi le
poma dettefurono , perche di oronop li diranno della
beati campi Palermitani le frutta ? Panicre à caneftro
ella è di Flora e di Pomona şi conca altresi dilimpi.
diflimi riuoli,che nel ſeno di quella featurendo,di con
-tinuo linaffiano ; e conca che tutte le gratie ſparſe al
troue