Page 661 - D-Girolamo_Matranga
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PAR TE              TER Z A.                445
        Putanda non eft,quam bona pitapræcefferit , neque enim fa-Aug.l.l.de Cin.Dei
                                                                        L.II.
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        cit malam mortem ,nifi quod ſequiturMortem. Quel Rete
        me il morire, che famoſo a iRegni,oſcuro muorea ſe
        medefimo.
                                                                        Sen.in Thy.
                            Illimors grauis .incubat,
                           Qui notusnimis omnibus, -
                           Ignotus moriturfibi.                   3 :
            Poteua ilRe Filippo ſentire iribrezzidellaMorte , ò
        gli horroriCimmerij temere; ilquale con la Speme,ecó
        la Pietà ſcaldato l'animo , difohiarata la Mente haueua ?             0 :       rI
        Lagrimar poteua gli ſcioglimenti deʻlegami ,le vicinefer
        licità, le diſiate Corone? Poteadolerſi ,che la parte all

        Huomo nimicaſarebbe per tranquillarfi,la rabbia della
        carne per diſanimarſi, eper rafserenarfi il ſenſo procello

        fo? Quale paura potette l'Aquila Auftriaca,ingombrare;
                                                                         Ambrof . de Bono
         quádonimicadelleombrc,slacciata dagli avrei vinciglię           Mortis c.9. -
                                                                                     na
        da i purpurei’nuogli,ftaua per girnepreſso al Solega ring,                    c
         war le piume?SicutAquilaaltapetens,fupra nubes wolat,vtidem Ibidemc.5.
        renouatisſplendefcat cauuijs,vbi in laqueos inciderenon poflitoamicoche
        Laquets in Auro eft,vifcum in Argento . E che altro è il Rea
        le Diadema , chevnlaccio, cosìdetto Tieprzodredat:Aney
         &tendo, o obligando .            Quie          lub ::;; [
           " Poteuánole di lui pacate ceneri cſsere da noioſi
        penGeri tempeltate , le quali sù l'Altare, non già della
        mentitrice GiunoneLacinia:,maidella Religioſa Pietas a           Plin.l.1.c.107.
        lui cotanto cara,ricogliere fi doueuano? Pianfero nel Pa;
        lagio di Babele,alla preſenza dell'aureo Simolacto del

        Sole,di notte tempo,delle Stelle le ImaginizImaginesifte. Rab. Dauid Kimchi
        bant, & lamentabanturper totam noctem .Ma non giàcos in Rad.
        lui,il quale nel palagio della Pace,fuccefsorealla ſuafeu.

        ra notteaſpettäua ilgiorno. Non pianſe nòil canuto Ti
                  هر
        thone dellAuroraSpofo ,qualhora lieto ne andò ad abi
        bracciar la Spoſa.Nonè nero Heſpero,benche nella perd            Hom.in Aphr.
        Morte fiammeggi; poſto che foſco a tripudianti com .
        pariſse'. His autem tripudiantibus fuperuenit Niger Heſpe
        pus: Egli,inuitto Alcide , dipoiche domò di Nettuno , e
        dell'Oceano il Tridente , e l'arco teſo dellaFortuna per
                                                               uerſa
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