Page 84 - D-Girolamo_Matranga
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22             ORATIONE

                                   ſcarſo della Monarchia,abborrire introiti di Sinagoghe,
                                   arricchire del ſuo la Chieſa, moltiplicare Opere pie,foc.
                                   correre Potentati neceſſitofi, felicitare Rè ſcoronaci; ſi.
                                   che a ragione ſi credeſse per Oracolo il detto di Senor
                                   fonte:Eftlongè Rege honeftius Bereficiorum , quam tropheo
                                   rum multitudinemrelinquere .
                                       Vinta di mano la Fortuna , tentò di ſconuolgere il

                                   Teatro degli affari politici con riuſcite non corriſpon-
                                   denti, alla rettitudine de' Giuditij , rimbombando per
                                   iſconcerti dinegligenza legislatrice le corrutteledel Se
                                   colo : Ma FILIPPO collo Scettro nonmai ſtorto da,
                                   maligneintentioni, quaſi Canna di Apocaliſſi, preſe le
                                   miſure di Stato coregolidella Ragioneze caſsata l'em
                     Tacit.l.18:ann. piamaſſimadegliAtei: infummaFortuna id qurus,quod
                                   walidius; non ammiſe altro Codice , che la Bibbia,altre
                                   Deciſioni,che le Stampe del Lecito. Due ſono gliSco.
                                   gli ciechi ſott'acqua, doue rompe la Prudenza de'Co
                                   mandanti ,latroppa Fiducia, e la troppa Oſtinatezza

                                    neºproprijparerişlvna sbagliod'Intelletto,l'altra impe
                                   gno diVolontà. credendoſimaggioridiſennio , perche

                                    maggioridi poſto;ſenza diſtinguerlefser Superiore dal
                                    l'eſser Sauiozc con vna ſoauiflima,non menche perico.“
                                    loliſſima compiacenza di sèmedeſimi, ogni concetto,

                                    che loro ftrepita nel ceruello,il dan fuora per,vna Palla
                                    de.Di quàvengonole inconuenienze deMiniſtri,Pitto.
                                    Ti mercenarij , chericopiano i grotteſchi dell Arbitrio
                                    dominantecon contorno di raggi plauſibili, Di quà le
                                    doppiezze degli Adulatori, Camaleonti di Palazzo , i
                                    quali viuon coll'aria de'Padroni. Non cadde in queſte
                                   ſecche FILIPPO ,Rè nell'ingegno, Suddito nelleleggi ;
                                   tutto arrendeuole agli Ammonitoriveridicii, niente in
                                    corrigibilea decretidelMeglio; e sì ſcrupoloſo in qua
                                    lunque minutia concernente al Ben publico , che i ſuoi

                                   partiti,come che nontocchi ancora dall'aura priuata,fof
                                   fero i più maturi , ſottoponeualia' Sententiatori delle
                                    conſulte '. Io.cito liberamente le calunnie dentate de
                                    Critici adeſporre qual Eccellenza glimancaſse di pru

                                            و                                             den
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