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GIUSEPPE GIACCONE -ROSA MARIA GERACI"'
UN PARCO MARINO NEL CANALE DI SICILIA
Istituire un'areaprotettapersottrarlaalla pressioneantropica
o al sovrasfruttamento può fare notizia, ma creare una rete di
aree protette significa mettere in essere un piano organico per
riportare il Mediterraneo a invertire la tendenza vero il
depauperamentoeildisequilibrio dell'ecosistema chepreludela
catastrofe, oggi attuale nel Mar Nero.
Pertanto, le previsioni dell'articolo 31 della legge 979l 82 e le
previsioni dell'articolo 24 della proposta di legge sulla Disciplina
delle aree naturali protette, necessitano di essere integrate non
con proposte campanilistiche, ma in base a uno studio organico
che può essere conseguito realizzando il "piano generale della
difesa del maree delle coste marine dall'inquinamento e di tutela
dell'ambiente marino" previsto dall'articolo l della legge 979l
82. L'obiezione che questa è una strada lunga, è speciosa perché
basta mobilitare gli organismi ufficiali di ricerca (Università ed
enti pubblici di ricerca) ed entro due anni, con una spesa
ragionevole, il piano potrebbe essere sottoposto agli organi di
consulenza e deliberativi delle regioni e dello Stato.
Che questo sia vero lo dimostrano le realizzazioni di aree
protette già esistenti o in fase .di perfezionamento: Miramare,
Ustica, Ciclopi ed Egadi. Studi di base significativi esistono per
tutta l'area del Canale di Sicilia e, in particolare, per Pantelleria
*Istituto Ortobotanico, Università di Catania
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