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Inoltre, tranne sporadici recenti lavori (PARRINELLO e CATALANO, 1978;
CATALANO, PARRINELLO c DE LEO , 1978 ; PIANI; 1980a; GIANNUZZI SAVELLI ,
 1983), la maggior parte delle nuo1·e segnalazioni è avvenuta in pubblica-
zioni non specifiche (CAVALLARO et alii, 1978 ; CHEMELLO , 1986; BADALAMENTI
e GRISTINA, 1986).

      È apparso dunque opportuno rivedere le antiche osservazioni e racco-
gliere quelle piu recenti , spesso non pubblicate, allo scopo di definire la
composizione dell'Opistofauna siciliana.

Gli opistobranchi dei mari siciliani

      Dall'esame critico della bibliografia e del materiale ottenuto in questi
ultimi anni di ricerche in varie località siciliane (Fig. l) possono conside-
rarsi presenti in queste acque piu di 90 specie di Opistobranchi (TAB. 1),
esclusi Bullomorpha, Py J-amidellomorpha e Thecosomata (classificazione
sec. PIANI, 1980b), gruppi tralasciati in questo lavoro. D'altronde ques ti
ultimi sono, grazie alla presenza di una conchiglia, assai più conosciuti,
come dimostra la quantità di lavori nei quali sono segnalati, ad esempio,
dal Marchese di MONTEROSATO (1872; 1875a ; 1875b; 1878a; 1878b; 1884).

      Le osservazioni riguardanti alcuni taxa sono particolarmente scarse
(Sacoglossa, Anadoridoidea, Dendronotina, Arminina ed Aeolidina), men-
tre per altri (Notaspidea, Aplysiomorpha ed Eudoridoidea) si hanno mag-
giori informazioni.

      Alcune presenze c certe assenze meritano però di essere sottolineate e
discusse.

   La presenza di SACOGLOSSA lungo il litorale siciliano si limita al ritrova-
mento di poc he specie molto comuni in Mediterraneo: è opportuno sola-
mente sottolineare che Lobiger serradi(alci (CALCARA, 1840) è stato descritto
pe1- le acque dell'isola.

     Tra i NoTASPIDEA è da mettere in evidenza solo B erthella perforata
PHILIPPI, 1844, specie descritta per la Sicilia e la c ui validità tassonomica
è, per lo meno, incerta (CATTANEO VIETI!, 1986b).

      Per quanto riguarda gli APLYSJOMORPHA si può notare che l'elevato
numero di specie descritte dagli autori del secolo scorso sono tutte ricon-
ducibili alle tre più comuni nel Mediterraneo (Aplysia depilans; Aplysia
punctata; Aplysia (asciata). Aplysia sicula SwAINSON, 1840, è, secondo EALES
(1960) un probabile sinonimo di A. fasciata.

      Inoltre, Aplysia parvula GuiLDING in MoRcH, 1863 , segnalata (BEBBIN-
GTON, 1970) per le acque tra Malta e la Sicilia potrebbe essere già arrivata
sulle coste meridionali od orientali dell'isola .

      Unica specie forse lessep s iana (THOMPSON , 1985) ri trovata con certezza
in Sicilia è Bursale/la leachii savignyana AuoOUJN, 1826, campionata nel gol-
fo di Palermo da CATALANO, PARRIN ELLO e DE LEo (1978) e osservata in se-
guito molto frequentemente nello stesso luogo, dove sembra radunars i in
gran numero di individui (CATALANO E. , com. pers.) durante il periodo ri -
produttivo. Questa particolarità è stata già messa in evidenza in altre loca-
lità del Mediterraneo (TORTORICI e PANETTA , 1977; FASULO, PERNA e TosCANO,
1984). La stessa specie è stata, inoltre, catturata ed esaminata da PIANI
(1980a) n e lla baia di S . Panagia , vicino Siracusa . PARRIN ELLO e CATALANO
(1978) segnalano anche la presenza di Bursa tella leachii leachii BLAINVILLE,
1817.

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