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Il polimorfismo cromatico di questa specie riguarda da un lato il fenotipo
cromatico complessivo, dall'altro il numero e l'estensione delle macchie
nere presenti sulla superficie mediale dei femori posteriori.
L'esistenza di diversi fenotipi cromatici in Calliptamus è un fatto
noto da tempo, anzi, alcuni di essi sono stati descritti come varietà,
o come specie, nel secolo scorso; tale è il caso del fenotipo marginellus
SERV. descritto prima come specie e ritenuto poi una varietà di C. ita-
licus, del fenotipo bilineatus PuscHNIGG anch'esso ritenuto una varietà
di C. italicus, e di altri ancora come il germanicus FABR., il pallidus
KARNY, ecc. (vedi 0BENBERGER 1926). A nessuna di queste varietà de-
scritte è oggi riconosciuto un valore tassonomico.
Nella sua revisione del genere Calliptamus, ]AGO (1963) ha rilevato
l'esistenza di un notevole polimorfismo cromatico, con fenotipi simili
in specie diverse, sottolineando la particolare abbondanza del fenotipo
marginellus nelle popolazioni meridionali di C. barbarus. Dati sulla
frequenza di alcuni fenotipi in C. italiws e in C. barbarus sono stati
forniti da ADAMOVIC (1955, 1956) per popolazioni della Serbia. Infine,
un quadro generale delle variazioni fenotipiche dei femori posteriori in
C. barbarus è stato fornito da LA GRECA (1959 ).
In questo lavoro presentiamo i risultati delle ricerche preliminari
da noi condotte su campioni di popolazioni siciliane di C. b. barbarus
delle Eolie, Pantelleria e Lampedusa, in parte raccolti da noi, in parte
raccolti durante le ricerche faunistiche del nostro istituto e conservati
nella collezione del prof. M. LA GRECA, cui vanno anche i nostri rin-
graziamenti per i suoi preziosi consigli. Il fatto che i campioni da noi
esaminati siano notevolmente disuguali non ci permette di trarre con-
clusoni definitive, tuttavia è possibile mettere in risalto alcuni fatti
particolarmente evidenti che forniscono interessanti indicazioni per
future più ampie ricerche.
Principali fenotipi cromatici del corpo
Abbiamo distinto e denominato 6 fenotipi cromatici fondamentali
del corpo (capo, pronoto e tegmine) che qui descriviamo brevemente,
ma in seno ai quali sarà forse possibile, approfondendo le ricerche,
distinguere altri fenotipi; così pure non abbiamo tenuto conto in questa
descrizione delle variazioni della intensità della colorazione di fondo
ma, ci siamo basati essenzialmente sui disegni cromatici che permettono
più sicure distinzioni e sulla esistenza di una colorazione di fondo uni-