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Distribuzione dei borers nelle praterie di Posidonia
                   oceanica della Sicilia

  G. Di Maida, M. Pirrotta, P. Calì, F. Cascino, A. Tomasello, S. Calvo
Dipartimento di Scienze Botaniche, Università degli Studi di Palermo, Italia

Abstract: Al fine di descrivere i modelli di distribuzione delle specie perforatrici nelle praterie di P. oceanica
della Sicilia, sono stati analizzati 829 rizomi ortotropi campionati a tre diverse profondità. L’analisi
lepidocronologica ha permesso di isolare ed individuare i borers e di calcolare gli Indici dei Borers (IB), delle
Tracce (IT) e di Colonizzazione (IC). I policheti identificati sono Lysidice ninetta, Lysidice collaris e
Nematonereis unicornis; tra gli isopodi la specie Limnoria mazzellae. L’IT e l’IB variano in funzione della
profondità: si rilevano valori medi decrescenti dalla stazione profonda (75,3 e 18,9%) a quella superficiale
(66,8 e 11,8%). L’IC risulta quindi più elevato nelle praterie profonde (93,4%). Inoltre, si osserva una
maggiore presenza di policheti nella stazione intermedia (14,1%) e di isopodi nella stazione profonda (9,5%).
Le praterie dei Banchi del canale di Sicilia, in particolare il Banco Talbot (SO di Marettimo), mostrano dei
valori di IB elevati (63.2%), soprattutto per la maggiore presenza di isopodi (55%). Si conferma che i borers
preferiscono scaglie di diversa età e struttura: i policheti colonizzano le scaglie più vecchie e gli isopodi
quelle più giovani. I valori degli indici dei borers delle praterie della Sicilia sono fra i più alti riscontrati ad
oggi in letteratura; inoltre i dati relativi agli isopodi presenti nelle praterie dei Banchi, area ad elevato grado di
naturalità, evidenziano una particolare sensibilità ambientale di tali organismi.

Keywords: Borers; Posidonia oceanica; Sicilia

1. INTRODUZIONE                                        Cafiero, 2001]. Mentre la fauna vagile degli strati
                                                       fogliari è relativamente ben conosciuta, anche da
Le praterie di Posidonia oceanica, distribuite         un punto di vista trofico [Gambi et al., 1992], la
lungo la maggior parte delle coste del Mar             fauna presente sui rizomi è ancora poco studiata
Mediterraneo, occupano dal 2 al 4% dei fondali         [Somaschini et al., 1994], eccetto per gli
lungo il piano infralitorale e rappresentano           echinodermi ed altri detritivori [Mazzella et al.,
l’ecosistema climax su substrati mobili, svolgendo     1992].
un ruolo chiave nell’equilibrio della fascia costiera
[Den Hartog, 1977]. Infatti, esse attenuano            Nello strato dei rizomi, le scaglie (resti delle basi
l’idrodinamismo e compattano i sedimenti               fogliari che persistono per anni) rappresentano
contribuendo alla protezione della linea di costa.     un’importante parte del compartimento detritico
Inoltre, dal punto di vista biologico, sono            del sistema a Posidonia [Romero et al., 1992],
caratterizzate da un’elevata produzione sia di         colonizzato principalmente da microrganismi e
materia vegetale (altamente fruibile ad opera dei      funghi [Gambi et al., 2000]. In questi ultimi anni
detritivori) che di ossigeno [Boudouresque, 1996].     sono stati descritti alcuni perforatori (borers),
Infine, le praterie garantiscono la tutela della       policheti e crostacei isopodi [Gambi et al., 1997;
biodiversità, essendo esse stesse habitat di           Guidetti et al., 1997], che scavano gallerie nei
elezione per numerose specie marine e substrato        tessuti interni delle scaglie con lo scopo di
favorevole d’insediamento, sviluppo e riparo [Den      ottenere cibo e di espandere il loro microhabitat
Hartog, 1977].                                         [Gambi et al., 2000]. Essi rappresentano quindi un
                                                       gruppo peculiare di detritivori che consuma una
L’elevata biodiversità animale che si riscontra        risorsa poco appetibile aumentandone il riciclo
nelle praterie di P. oceanica è funzione della         all’interno dell’ecosistema. Tuttavia, gli isopodi,
grande variabilità di microhabitat di tale             contrariamente ai policheti, possono essere
ecosistema [Mazzella et al., 1992]. La comunità        classificati come mesoerbivori, poiché consumano
zoobentonica presente nelle praterie mostra            in modo diretto il tessuto vivo della fanerogama
specifici adattamenti ai diversi compartimenti         [Gambi et al., 2003].
della pianta (foglie, rizomi e matte) [Gambi e
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