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36         C. Brullo & al.: Lectotipificazione e loci classici di alcuni endemismi della ...





                 Locus classicus: Boissier cita nel protologo come tipo nomenclaturale della specie Statice plantagi-
                 nea Guss. Syn. Fi. Sic. 1: 366, non Willd., proveniente da Monte Busambra, in Sicilia. Pertanto,
                 come lectotipo viene scelto un campione di Busambra, presente nell’Herb. Gussone (NAP-GUSS).

                 Betula aetnensis Rafin., Specchio Sci. 1:17, 1814
                 Neotipo: Sicilia, Rifugio Citelli, 21-7-1980, Brullo (CAT!), qui designato.
                 Locus classicus: Rafinesque nel protologo indica come località di provenienza della specie “supe-
                 riore regione selvosa del Monte Etna. sopra Linguagrossa”. Quest’area corrisponde al versante nord-
                 orientale dell’Etna, tra la Cerrita e il Rifugio Citelli, dove la specie è particolarmente abbondante. A
                 causa del naufragio della nave su cui viaggiava Rafinesque, il suo erbario. siculo è andato comple-
                 tamente distrutto, pertanto, è stato scelto come neotipo un campione dell’erbario di Catania  prove-
                 niente dalla suddetta area.


                 Bupleurum dianthifolium Guss., Fl. Sic. Prodr., Suppl. 71, 1832
                                                  Marettimo
                 Lectotipo: Bupleurum dianthifolium, Marettimo 10-5-1829, manu Gussone (NAP-GUSS!), qui desi-
                 gnato.
                                                                      Marettimo,
                 Locus classicus: Gussone indica questa specie per le rupi di Marettimo, dove è abbastanza frequente.
                 Bupleurum elatum Guss., Fl. Sic. Prodr. 1: 316, 1827
                 Lectotipo: in rupibus borealibus frigidibus alla Colma Grande delle Madonie, luglio, Gasparrini
                 (NAP-GUSS!), qui designato.
                 Locus classicus: Nel protologo Gussone riporta che questa specie cresce sulle rupi di Colma Grande
                 (Madonie), dove fu raccolta da Gasparrini. Tale località è sita sul versante settentrionale di Pizzo
                 Carbonara, dove attualmente la specie è circoscritta ad una piccola parete rocciosa.


                 Centaurea macroacantha Guss., Fl. Sic. Syn 2(1): 518, 1844
                 Lectotipo: Palermo all’Acquasanta, in arenosis ad vias, 25 giugno 1834,  manu Gussone (NAP-
                 GUSS!), qui designato.
                 Locus classicus: Gussone indica nel protologo una sola località “Palermo all’acqua santa”. La spe-
                 cie è attualmente presente nell’area urbana di Palermo, in stazioni ruderali.

                 Centaurea tyrrhena C. Brullo, Brullo & Giusso, nom. nov.
                 Tipo nomenclaturale: Centaurea umbrosa Lacaita, Nuov. Giorn. Bot. Ital., n.s., 22: 246 (1915), non
                 Huet ex Reut., Cat. Graines Jard.Bot. Genève 1856: 4 (1856).
                 Lectotipo: sulle rupi di Monte Gallo che cadono dalla Portella di Spartivento al lido del mare verso
                 Sferracavallo, Lojacono 502 (da ricercare)
                 Locus classicus: Questa specie è stata descritta da Lacaita come Centaurea umbrosa per le rupi dei
                 dintorni di Palermo (S. Maria di Gesù, Chiarandà e Sferracavallo). Trattandosi di un nome illegitti-
                 mo, in quanto sinonimo posteriore di un’altra specie validamente descritta, viene pertanto proposto
                 un nome nuovo sostitutivo del precedente. In base al protologo, come lectotipo deve essere scelto un
                 campione di Lojacono proveniente da Sferracavallo facente parte degli exsiccata della sua centuria
                 “Pl. Sic. Rar. n. 592” di cui nonostante le ricerche effettuate in numerosi erbari non è stato possibi-
                 le rintracciare nessun campione.

                 Diplotaxis scaposa DC., Reg. Veg. Syst. Nat. 2:635, 1821
                 Lectotipo: Diplotaxis scaposa (Sinapis scaposa), s.d., s.l. (G-DC!), qui designato.
                 Locus classicus: Nel protologo De Candolle riporta questa specie “in insula Lampedosa”, dove
                 fu raccolta da De Labillardière. A Lampedusa, questa pianta è frequente soprattutto nei praticelli
                 effimeri.
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