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48° Congresso della Società Italiana di Biologia Marina
Roma, 7-9 giugno 2017
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S. CARONNI , A. CARAGNANO , V. BRACCHI , B. HEREU , L. ANGELETTI , D. BASSO
1
CoNISMa, ULR di Milano Bicocca, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra,
Sezione di Scienze Geologiche e Geotecnologie, Piazza della Scienza, 4 - 20126 Milano, Italia.
2 Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università di Pavia, Pavia, Italia.
sarah.caronni@unipv.it
3 Departament d’Ecologia, Universitat de Barcelona, Barcelona, Spain.
4 Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Scienze Marine, Bologna, Italia.
PRIMA DOCUMENTAZIONE DI CORALLINE WHITE PATCH DISEASE
IN UN LETTO A RODOLITI DELLE ISOLE EGADI
FIRST EVIDENCE OF CORALLINE WHITE PATCH DISEASE
IN A RHODOLITH BED OF THE AEGADIAN ISLANDS
Abstract - This contribution describes the white patch disease (CWPD) on coralline red algae
(Rhodophyta, Corallinophycideae), observed for the first time in a rhodolith bed (aggregates of nodules of
unattached growth forms of non-geniculate calcareous red algae) of the Aegadian Islands during the
summer of 2016.
Key words: Corallinophycidae, Aegadian Islands, disease detection, rhodolith bed.
Introduzione - Le alghe coralline (Rhodophyta, Corallinophycideae), e in particolare
le specie costituenti le rodoliti, sono annoverate tra i più importanti organismi
calcificanti degli ecosistemi marini (Caragnano et al., 2016). Sebbene già negli anni
’90 nell’Oceano Pacifico siano state osservate malattie che colpiscono queste alghe
(Littler e Littler, 1995), ad oggi ci sono pochi studi sull’argomento. In Mediterraneo,
eventi simili sono stati segnalati solo a partire dal 2015, circoscritti nella parte nord-
occidentale del bacino a profondità non superiori ai 30 m (Hereu e Kersting, 2016).
Una delle malattie più comuni che colpiscono queste alghe è la Coralline White Patch
Disease (CWPD), che si manifesta con lo sbiancamento di parti viventi del tallo
dell’alga dovuto alla necrosi delle cellule (Quéré et al., 2015). La CWPD è termo-
dipendente, pertanto sembra essere strettamente legata ai cambiamenti climatici globali
(acidificazione e riscaldamento degli Oceani) attualmente in corso (Martin e Gattuso,
2009). In questo studio è descritto il primo episodio di CWPD osservato nell’estate del
2016 in un letto a rodoliti ad una profondità di 80-100 m nel Mediterraneo centrale
(Isole Egadi).
Materiali e metodi - Le rodoliti colpite da CWPD sono state raccolte durante una delle
campagne oceanografiche di monitoraggio degli ambienti profondi previsti dal
programma ministeriale “Strategia Marina” nell’ambito della Marine Strategy
Framework Directive. Sono state campionate 2 stazioni (ad una distanza di circa 3 km
l’una dall’altra) in prossimità delle Isole Egadi (MS 1:37,9736°N-12,1412°W;
MS 2:37,9500°N-12,1204°W) ad una profondità compresa tra 86,5 e 103 m. I
campionamenti sono stati eseguiti mediante benna Van Veen da 60 l (3 repliche per
stazione) da cui le rodoliti viventi sono state selezionate e conservate. La CWPD è stata
diagnosticata facendo riferimento alla descrizione di Quéré et al. (2015). Per ciascuna
replica è stata calcolata la percentuale di rodoliti affette dalla malattia rispetto al totale
delle rodoliti raccolte. Sebbene l’osservazione della presenza della CWPD sia stata
fatta in campo, il conteggio delle rodoliti malate è stata eseguita successivamente in
laboratorio, sui campioni essiccati. Trattandosi di organismi morti, che hanno perso la
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