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F-200. Le misure granulometriche sono state ottenute mediante setacciamento
meccanico del campione essiccato fino ad un diametro di 63 pm (Buchanam
e Kain, 1971). La stima del contenuto percentuale di sostanza organica è stata
effettuata in accordo con il metodo proposto da Stern (1981)' attraverso il peso
secco delle ceneri libere.

Risultati

    Dalle analisi effettuate risulta che la porzione granulometrica più grossolana
è ubicata nella zona meridionale dell'area presa in esame a testimonianza di un
regime idrodinamico più intenso; la zona settentrionale invece è caratterizzata da
sedimenti con componente pelitica piuttosto elevata (interessante da correlare con
I'AEP e con la concentrazione delle comunità batteriche eterotrofiche). In
contrapposizione con la distribuzione irregolare delle CFU, l'andamento della S.O.%
era abbastanza omogeneo. I valori di AEP diminuivano all'aumentare della pro-
fondità dello strato sedimentario analizzato e in generale erano mediamente più
elevati nella zona più settentrionale.

Conclusioni

    L'andamento della S.O.% nei sedimenti superficiali presenta una stretta re-
lazione col regime idrodinamico evidenziato dalle caratteristiche granulometriche;
infatti la S.O.% mostra valori minimi nell'area meridionale a maggiore
idrodinamismo (Fig. 1 A e B). Nella zona centrale la presenza nei sedimenti di
fibre vegetali riferibili a resti di Posidonia oceanica (che ricoprono i sedimenti
con un feltro compatto dello spessore anche di alcuni centimetri) testimonia
peraltro apporti laterali in relazione al calo del regime idrodinamico. L'area
settentrionale (a minore idrodinamismo) agisce come ambiente di sedimentazione
per la sostanza organica proveniente da livelli batimetrici superiori (Leonardi e!
al., 1998). I1 maggiore contenuto di sostanza organica nell'area settentrionale è
in accordo anche con i valori di CFU che si dimostrano anch'essi relativamente
elevati in questa zona (Fig. 1 C). L'AEP trova i1 suo massimo di velocità nella
parte più settentrionale dell'area esaminata (Fig. 1 D) e mostra un andamento
in linea di massima sovrapponibile con quello delle CFU e degli altri parametri
messi a confronto. Anche la distribuzione dell'AEP riflette l'idrodinamismo dell'area
di campionamento. Il suo decremento dalla superficie al fondo dei sedimenti risulta
essere meno rapido rispetto a quanto riscontrato nell'oceano Indiano meridio-
nale (Talbot e Bianchi, 1997) dove si evidenzia già a 10 cm di profondità un'AEP
del 10% inferiore rispetto a quella della superficie del sedimento. Questo decre-
mento non é risultato costante nel Tirreno meridionale (De Domenico e! al., 1996)
e nemmeno nel Mediterraneo Nord-occidentale (Tholosan et al., 1999) dove i
valori di attività mostrano invece, in funzione della profondità, un andamento piut-
tosto irregolare.

Bibliografia

-BUCHANAN J.B., KAIN J.M. (1971) Measurement of the physical and chemical environment.

     In: Holme N.A. & McIntyre A.D. (eds), Methods for the study of marine benfhos: 334.
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