Page 87 - DiMartino_II_Levanzo
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pali costituenti della macchia alta e bassa. quella delle scogliere e dei
terreni più prossimi al mare assume una particolare lisionomia per La
presenza di numerosi cespugli di Rosmarinus (Fig. 15). yuella delle
scogliere della costa occidentale, invece. si d isting ue per i numerosi
cespugli d i Senecio cineraria (Fig. 16).

      l praticelli a microftora p recoce. frequent i in varie contrade del-
l'isola, si presentano quasi identici a quelli deiJe altre due i:o le d el-
l'Arcipelago.

      Numerosi ril ievi sono stati eseguiti sulla vegetazione degli am-
bienti rupestri della parte centra le dell'isola e in quelli più prossimi
a l mare. Ne lle cenosi della parte bassa delle rupi a picco sul mare
sono costantemente presenti il Critlumtm maritimum. i Limonium vir-
gatum e m inutiflomm , il Daucus siculus ed a ltre a lolìte ca~atleristiche
del Crirhmo- slaticelum (Molinier 1934). quali: Silene .redoides, Lotus
cytisoides ecc..

      Le pareti rocciose della parte centra le de ll'isola ed i tratti più
e levati di quelle a picco su l mare, non presentano notevoli differenze
nella composizione delle cenosi. In esse sono costantemente presenti:
Scabiosa oreLica, Dianthus rupicola, Seseli bocconi, Iberi.~· semperflo-
rens, Euphoria dendroides, Euphorbia spinosa var. bivonae, Prasium
majus. Opuntia fìws-indica, Coroni/la valentintt, Pllil/yt'ea latifolia
var. virgata, 1/e/ychrisum mpestre ecc..

       Alquanto sporadiche e di limitata estensione le forma zioni del
tipo steppa a base di A ndropogon hirlus e Stipa tortilis.

       Anche la vegetazione di Levanzo come quella di F avignana va
inquadrata nel suborizzonte li toraneo dell'Oleo-ceratonion del sotto-
climax del Quercion ilicis di Braun-Bianq uet.
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