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soggette a stress ambientali, la modalità                 lepidocronologico”), permettendo la ricostruzione
vegetativa risulta fortemente privilegiata.               pluriennale della storia della pianta attraverso la
                                                          retrodatazione [Pergent, 1987]. L’applicazione del
Informazioni relative ai processi che si verificano       metodo lepidocronologico ha permesso, inoltre, di
dopo una fioritura (fruttificazione o fenomeni            individuare e datare i fasci abortiti presenti nei
abortivi) sono scarse [Bussotti e Guidetti, 1996].        rizomi [Pergent et al., 1989]. Per ogni fascio
Nessuna informazione è stata, inoltre, trovata sui        abortito è stata condotta un’analisi biometrica
“fenomeni abortivi” della riproduzione                    (lunghezza, larghezza e numero delle foglie;
vegetativa.                                               lunghezza e numero di scaglie) ed è stato, infine,
                                                          rilevato il relativo rango di inserzione.
Pertanto, al fine di approfondire le conoscenze
sugli eventi riproduttivi vegetativi di P. oceanica       3. RISULTATI E DISCUSSIONI
in Mediterraneo, l’obiettivo di tale lavoro è
identificare e caratterizzare, da un punto di vista       È stato analizzato un numero totale di 965 rizomi
morfologico, le strutture vegetative che non              e 13.894 frammenti di rizoma. Attraverso la
hanno completato il loro ciclo vitale e che dunque        retrodatazione è stata ottenuta una finestra
potremmo definire “fasci abortiti”.                       temporale di 25 anni (1977-2002) con un valore
                                                          medio di 14±5.7 anni per fascio.
2. MATERIALI E METODI
                                                          Sono stati individuati e studiati 102 fasci abortiti,
Tra Novembre 2001 e Marzo 2002 sono stati                 pari al 10.56% del totale dei rizomi analizzati.
posizionati lungo le coste siciliane 17 transetti
perpendicolari alla linea di costa, in 4 diverse          Dalle analisi effettuate è stato possibile
zone: Isole Egadi (A), Costa Nord-occidentale             identificare tre tipologie strutturali di fasci
(B), Sud-orientale (C) e occidentale (D) (Figura          abortiti. La prima tipologia (1), con una frequenza
1).                                                       pari al 37.3%, è caratterizzata da una brattea,
                                                          seguita da una o più scaglie; la seconda (2), con
                       B                                  una percentuale del 24.5%, presenta una brattea
           A                                              seguita da sole foglie; infine, la terza tipologia (3)
                                                          è caratterizzata dalla presenza di una brattea, da
                  D                                       un numero medio di 4 scaglie, seguito da un
                                                          numero variabile di 1–3 foglie. Quest’ultima
                                                          tipologia strutturale è stata osservata con una
                                                          frequenza del 38.2% (Figura 2).

                                                       C         40

              Figura 1. Area di studio.                          30

In ogni transetto sono state campionate, in                 % 20
funzione del gradiente batimetrico, tre praterie:
superficiale (-5m), intermedia (-12m) e profonda                 10
(-25m). In ogni stazione sono stati raccolti,
attraverso campionamento A.R.A., 20 rizomi                         0
ortotropi, per un totale di 60 rizomi per transetto.                             123
Tali campioni, conservati opportunamente in
sacchetti di polietilene contenenti formalina al           Figura 2. Frequenza delle tipologie osservate.
4%, sono stati trasportati in laboratorio ed
analizzati mediante l’analisi lepidocronologica.          In particolare, all’interno della prima tipologia è
Questa tecnica, basata sullo studio delle                 stato possibile identificare tre classi di fasci
variazioni cicliche dello spessore delle scaglie          abortiti (Figura 3): i) con più scaglie (2.6%); ii)
lungo il rizoma [Crouzet, 1981; Pergent et al.,           con 2 sole scaglie (10.6%) iii) con una sola
1983; Mosse, 1984; Pergent, 1987], consente di            scaglia (86.8%). Tale risultato lascia ipotizzare
isolare e datare frammenti di rizoma                      che il fascio non è stato in grado, probabilmente
corrispondenti ad un anno (“anno                          da un punto di vista energetico, di produrre più di
                                                          una foglia e quindi di portare a termine il suo
                                                          ciclo di crescita.
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