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134 InFoRMatoRe BotanIco ItaLIano, 47 (1) 99-140, 2015
distribuzione in Italia. pellegrino (RaIMondo et al., 1996) e di Monte
Gallo (GuSSone, 1843-44; BaRtoLo, BRuLLo,
Regione biogeografica: secondo la classificazione eco- 1993; FedeRIco, 2007), a terrasini (cala Rossa:
regionale d’Italia (BLaSI et al., 2014) le stazioni di P. paSta, tRoìa, 1994; Riserva naturale di capo
maritima di Sardegna, Sicilia e toscana si rinvengo- Rama: ottoneLLo, 2009) e a punta Raisi (c.
no nella divisione Mediterranea provincia tirrenica Marcenò in paSta, tRoìa, 1994). I popolamenti
e, rispettivamente, Sezione Sarda, Sezione Siciliana e costieri proseguono in provincia di trapani, dove la
Sezione tirrenica centro-settentrionale; le stazioni presenza della specie è stata registrata a San vito Lo
della puglia ricadono nella provincia adriatica e nella capo (BaRtoLo, BRuLLo, 1993), a M. cofano
Sezione adriatica meridionale. (GuSSone, 1843-44; ponzo, 1900; BaRBaGaLLo et
dal punto di vista biogeografico, le popolazioni di al., 1979; RoMano et al., 1983; BaRtoLo, BRuLLo,
Sardegna, Sicilia e toscana ricadono nella Regione 1993), a Bonagia (ponzo, 1900; BaRtoLo, BRuLLo,
Mediterranea, Subregione Mediterranea occidentale, 1993; ScudeRI, 2006), a pizzolungo (ponzo, 1900),
provincia Italo-tirrenica e, sempre nello stesso ordi- nel comune di trapani lungo la costa a San
ne, Settore Sardo, Settore Siciliano e Settore costiero cusumano (L. Scuderi, S. pasta, vIII.2004, oss. pers.)
occidentale italiano. La stazione pugliese si trova ed alla tonnara di San Giuliano (GuSSone, 1843-
sempre nella Regione Mediterranea, Subregione 44). un terzo segmento costiero ricco di metapopo-
Mediterranea orientale, provincia adriatica, Settore lazioni si estende tra Marsala e Mazara del vallo,
pugliese (RIvaS-MaRtínez et al., 2004; RIvaS- comuni per i quali venne indicato già da GuSSone
MaRtínez, 2007). per la Sardegna, tale inquadra- (1843-44). nello stesso contesto territoriale, nel
mento è stato modificato da Bacchetta, corso degli ultimi anni, sono state individuate diver-
pontecoRvo (2005) in Superprovincia Italo- se stazioni nel territorio di petrosino (punta parrino
tirrenica, provincia Sardo-corsa e Subprovincia e Scibiliana) e a torretta Granitola (campobello di
Sarda. Studi di dettaglio sull’endemoflora sarda Mazara), mentre resta dubbia la segnalazione di
hanno consentito d’inquadrare le aree in cui vegeta il LopRIoRe (1901) per i Gorghi tondi. La specie è
taxon nei settori biogeografici Sulcitano-Iglesiente e infine presente, alle egadi, sull’isola di Favignana
campidenese-turritano (Fenu et al., 2014). (GuSSone, 1843-44; dI MaRtIno, tRapanI, 1967)
Regioni amministrative: il taxon è presente in toscana, ed allo Stagnone di Marsala sull’Isola Lunga
Sardegna, puglia e Sicilia. (BRuLLo, dI MaRtIno, 1974).
Numero di stazioni: in toscana P. maritima è presen- In puglia, P. maritima è nota solo lungo il versante
te esclusivamente in alcune stazioni costiere del costiero settentrionale del Gargano. La specie è stata
promontorio di piombino, in particolare, proceden- osservata nel 1992 al margine del sentiero “camping
do da nord verso sud: sulla costa orientale e meridio- Ripa” a ovest di Rodi Garganico (SchuLz, 1992). La
nale di punta Falcone; a Salivoli; nel tratto di costa specie è indicata per il Gargano da LIcht (2008)
lungo il viale amendola; sugli scogli sotto il parapet- sulla base di questa segnalazione (W. Licht, com.
to della strada che costeggia il centro storico vicino al pers.). Successivamente, è stata ritrovata sulle dune
Faro; in località Il Semaforo. La presenza sul dell’Istmo di varano (GuadaGnI et al., 2013), qual-
promontorio di piombino è stata segnalata per la che chilometro più ad ovest rispetto al primo ritrova-
prima volta da caRueL (1860-64) e successivamente mento.
confermata da BatonI da RoIt (1971), BIondI et
al. (2000) e FoGGI et al. (2006). tipo corologico e areale globale. P. maritima presen-
caRueL (1860-64) e SoMMIeR (1903) hanno segna- ta una distribuzione mediterraneo-occidentale. oltre
lato la specie anche sul Monte argentario, dove tut- che in Italia è presente anche in tunisia, algeria,
tavia la stazione non è stata confermata nel recente Marocco, corsica, Francia, Spagna, portogallo,
passato (BaLdInI, 1995). Gibilterra e Isole Baleari, mentre in Gran Bretagna è
In Sardegna la specie si rinviene nelle aree costiere probabilmente alloctona (GReuteR, 2006).
della parte sud-occidentale dell’isola; in particolare le
principali popolazioni riportate per il Sulcis Minacce. L’intensità e il grado di minaccia cui è sot-
(Bacchetta, 2006) sono presenti nelle località di toposto il taxon varia a seconda delle diverse aree di
punta delle canne e capo teulada (teulada), porto presenza: in toscana è fortemente minacciata dall’e-
pino (Sant’anna arresi), Is Solinas (Sant’anna arresi spansione di specie esotiche invasive e dalla presenza
e Masainas); la specie inoltre è stata recentemente di infrastrutture destinate al turismo balneare. per
rinvenuta nel territorio di Riola Sardo per la località quanto concerne la Sardegna, sebbene siano presenti
di S’arena Iscoada (G. Bacchetta, G. Fenu, oss. pers ). diverse minacce in tutte le stazioni, solo le popolazio-
per quanto concerne la Sicilia, la presenza della spe- ni di Is Solinas e capo teulada sono in declino.
cie presso la tonnara di San Giuliano (trapani) fu Le minacce sono riportate secondo lo schema di clas-
riportata già da Boccone (1697) come “Aster supi- sificazione Iucn (2012):
nus lignosus siculus, conyzae odore”, mentre, nel suo Minaccia 1.2: Commercial and Industrial Areas. La
protologo di Buphthlamum maritimum, LInné popolazione di capo teulada, in Sardegna, si trova
(1753) riportava “Habitat Massiliæ, et in Sicilia ad all’interno del perimetro del più esteso poligono
littora maris”. procedendo in senso antiorario, sono militare della nato nel Mediterraneo, all’interno
noti popolamenti per il settore nord-occidentale del quale si svolgono esercitazioni che determinano
della provincia di palermo ai piedi di Monte