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Naturalista sicil., S. IV, XXX (1), 2006, pp. 3-19
FEDERICO MARRONE & GRAZIELLA MURA
UPDATED STATUS OF ANOSTRACA, NOTOSTRACA
AND SPINICAUDATA (Crustacea Branchiopoda) IN SICILY (ITALY):
REVIEW AND NEW RECORDS
SUMMARY
A survey on distribution, phenology and status of large branchiopod crustaceans (Branchiopo-
da: Anostraca, Notostraca, Spinicaudata) in Sicily and in circum-Sicilian islands was carried out
from autumn 2000 to winter 2004/2005 with the purpose of providing an organised contribution to
the knowledge of the distribution of these crustaceans in the region. Data from literature on Sicilian
large branchiopods has been briefly reviewed, and field surveys allowed us to add new data on their
actual consistency in the area. Current Sicilian large branchiopod fauna is characterised by a low
species richness and diversity, having possibly been impoverished by the high anthropic impact
which has interested the Sicilian wetlands.
The need for further surveys directed towards getting the knowledge necessary in order to cor-
rectly understand and manage temporary pools, the elective habitat of a rich and peculiar biota
whose large branchiopods are “flagship species”, is stressed.
RIASSUNTO
Aggiornamento sullo status degli Anostraci, Notostraci e Spinicaudati (Crustacea Branchiopoda)
in Sicilia (Italia): rassegna bibliografica e nuovi reperti. Nel quinquennio compreso tra l’autunno del
2000 e l’inverno 2004\2005 è stata condotta una indagine sulla distribuzione, fenologia e status dei
cosiddetti “grandi branchiopodi” (Branchiopoda: Anostraca, Notostraca, Spinicaudata) in Sicilia e
nelle isole circum-siciliane. I dati originali raccolti nell’ambito delle indagini sul campo, integrati con
quelli disponibili in letteratura, hanno permesso la realizzazione di un primo contributo organico
alla conoscenza di questi crostacei nella regione.
La fauna siciliana odierna a grandi branchiopodi è caratterizzata da una bassa ricchezza speci-
fica e si mostra poco diversificata essendo stata verosimilmente banalizzata ed impoverita dall’im-
patto antropico che ha interessato le aree umide siciliane. È auspicabile che siano realizzate ulterio-
ri indagini finalizzate ad una migliore comprensione e gestione del patrimonio biologico legato ai