Page 11 - NATURA_2000
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15/11/2020 N2K ITA010027 dataforms
N19 1.00
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Other Site Characteristics
Le Isole Egadi sono situate nel Canale della Sicilia, al largo della costa occidentale del Trapanese, quali
lembi emersi dei rilievi sottomarini che collegano la catena maghrebide siciliana a quella tunisina.
L'arcipelago, ricadente interamente nel territorio amministrativo del comune di Favignana (Trapani), è
costituito dalle isole maggiori di Favignana, Marettimo e Levanzo e dai piccoli scogli di Formica e
Maraone, per un'estensione complessiva di 37,45 Km2. Fra di esse, risalta soprattutto Marettimo, per
l'elevato interesse naturalistico del territorio e particolarmente ricco di endemismo la sua storia
paleogeografica e la morfologia alquanto aspra ed accidentata, caratterizzando un territorio. Favignana e
Levanzo, più vicine alla Sicilia, presentano invece un profilo assai più dolce, risultano più degradate e
maggiormente sfruttate a scopo turistico. Porzioni piuttosto vaste di Favignana appaiono degradate sia a
causa dello sfruttamento di cave di calcarenite, particolarmente intenso nel passato. Dal punto di vista
geologico, l'Arcipelago rientra nell'ambito della cosiddetta "Catena delle Egadi" che costituisce una
porzione del "thrust Belt" individuato nelle aree marine contermini e strutturatosi nel Miocene superiore,
quindi segmentato da sistemi di faglie durante la fase tettonica plio-pleistocenica. L'Isola di Marettimo
(12,3 Km2) è caratterizzata da una dorsale orografica dominata da Pizzo Falcone (686 m s.l.m.), il quale
si erge nell'ambito di un sistema di vette superanti spesso i 400 metri di quota. Si tratta di substrati
mesozoici, prevalentemente costituiti da dolomie, nonché marne e calcari del Trias medio-Lias inferiore
(ABATE et al., 1999). L'Isola di Levanzo (5,6 Km2) presenta un assetto morfologico definito da faglie che
separano due dorsali calcaree ad andamento nord-sud, culminanti rispettivamente nelle cime di Pizzo del
Monaco (278 m s.l.m.) e Pizzo del Corvo (201 m s.l.m.), fra le quali si sviluppa l'ampia depressione
denominata La Fossa (69 m s.l.m.). Tali dorsali sono caratterizzate da substrati carbonatici e clastico-
terrigeni risalenti al Mesozoico-Terziario, su cui poggiano in discordanza depositi plio-quaternari
rappresentati da calcareniti ed arenarie risalenti al Pleistocene inferiore, oltre a conglomerati grossolani
residui di terrazzamenti marini formatisi tra il Pleistocene superiore e l'Olocene (ABATE & al.,
1995).L'Isola di Favignana (19,8 Km2) è caratterizzata da due ampie spianate che corrispondono a
superfici di abrasione marina del Pleistocene superiore, separate da una dorsale mesozoico-terziaria,
culminante nel Monte Santa Caterina (314 m s.l.m.). La piana orientale è intagliata su arenarie
biancastre del Pleistocene inferiore, quella occidentale è impostata invece sulle successioni carbonatiche
mesozoico-terziarie e talora è ricoperta da livelli conglomeratici tirreniani, sedimenti eolici olocenici e da
depositi colluviali ed eluviali (AGNESI et al., 1993).Seguendo la classificazione bioclimatica proposta da
BRULLO et al. (1996), i territori di Levanzo e Favignana, e la fascia costiera di Marettimo - oltre agli
isolotti Maraone e Formica - rientrano quasi del tutto nel termomediterraneo secco, lasciando spazio ad
aspetti di vegetazione della serie dell'Olivastro e dell'Euforbia arborescente (Oleo-Euphorbieto dendroidis
sigmetum) e, in alcuni contesti particolarmente aridi, anche della serie a Periploca angustifolia del
Periploco-Euphorbieto dendroidis sigmetum. NellIsola di Marettimo i versanti compresi fra 150-250 e
400-550 m s.l.m. rientrano nella fascia del termomediterraneo subumido, occupata prevalentemente
dalla serie del pineto a Pinus halepensis (Pistacio lentisci-Pineto halepensis sigmetum), mentre nel
soprastante piano mesomediterraneo, circoscritto alla sommità dei maggiori rilievi dell'isola, prevale la
serie del Leccio (Pistacio lentisci-Querceto ilicis sigmetum). Fra gli aspetti di degradazione delle succitate
cenosi forestali, si rilevano varie espressioni di gariga a Rosmarinus officinalis e ad Erica multiflora (Erico
multiflorae-Micromerietum fruticulosae), che ospitano diverse interessantissime entità relitte - ed assenti
in Sicilia - quali Daphne sericea e Thymelaea tartonraira (GIANGUZZI et al., 2003). Fra le altre tipologie
di vegetazione vanno altresì citati gli aspetti rupicoli dell'alleanza Dianthion rupicolae, alquanto ricchi -
soprattutto a Marettimo - di endemiti o taxa rari, nonché le formazioni alofitiche del Crithmo-
Limonion.L'arcipelago delle Egadi ricade sulla piattaforma continentale della Sicilia occidentale,
rappresentando una propaggine della catena montuosa settentrionale, della quale condivide la natura
geologica, segnalata dalla presenza di vasti depositi calcarenitici su gran parte dei fondali che si
estendono fra le Isole di Favignana e Levanzo. L'area della piattaforma su cui insiste l'arcipelago è
caratterizzata da forme erosive e deposizionali, quali falesie sommerse, terrazzi d'abrasione, valli fluviali,
paleo spiagge e dune, che testimoniano le diverse fasi dell'ultimo ciclo di variazione glacio-eustatica del
livello marino. Nell'area è possibile, in base alla batimetria, distinguere due settori di piattaforma: il
primo comprende l'isola di Favignana e l'isola di Levanzo, congiunte alla terraferma da una lieve
depressione; il secondo settore comprende soltanto l'isola di Marettimo, distaccata da Favignana e
Levanzo da un canale profondo 350 m, che ha mantenuto Marettimo costantemente separata dalla
terraferma sin dal Pliocene. Nei fondali della piattaforma continentale dell'arcipelago sono presenti sabbie
medio-fini, con due componenti prevalenti: quella organogena, di derivazione conchigliare; quella
calcarea, che deriva dall'erosione degli affioramenti rocciosi. La zonazione della vegetazione sommersa
dell'intero arcipelago è funzione della natura del substrato, dell'intenso idrodinamismo e della luce,
fattori che determinano un'elevata frammentarietà nei popolamenti fotofili e sciafili.A Favignana e
Levanzo i fondali dell'infralitorale sono tipicamente dominati dalla alghe brune, fino a 10-12 metri di
profondità, alle quali seguono dense praterie di Posidonia oceanica. In queste due isole dell'arcipelago i
popolamenti del piano circalitorale sono rappresentati unicamente in alcuni siti del versante meridionale
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