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Genere Siciloniscus Caruso, 1982
DEFINIZIONE:
1. Animali di norma ben pigmentati.
2. Tegumento provvisto di granulazioni.
3. Occhi presenti, pigmentati e costituiti ognuno da tre ommatidi disposti a triangolo.
4. Flagello delle antenne fatto da numerosi articoli, 10-12.
5. Primo e settimo paio di zampe dei maschi notevolmente differenziati rispetto a
quelle delle femmine.
6. Esopodite del primo paio di pleopodi maschili di forma vagamente rettangolare e
con i tre margini liberi più o meno incavati nella porzione mediana.
7. Endopodite del primo pleopode maschile con il margine esterno incavato e
portante una forte e lunga setola ciliata inserita sul margine interno.
Il genere è rappresentato da una sola specie.
Siciloniscus tulliae Caruso,1982
SICILIA: Cesarò-Biviere di Cesarò (ME); Monte Soro (ME); Montalbano Elicona-Bosco di Malabotta (ME);
Caronia-Sotto Pizzo Pagano (ME); Sotto Serra della Testa (ME).
MATERIALE ESAMINATO:
SICILIA: Bosco di Malabotta (ME), 17.IX.1981, 5♂♂ e 14♀♀; 18.V.1993, 1♂ e 5♀♀; Caronia-Pizzo
Michele (ME), 18.IV.1988, 1♂; Nebrodi-Lago Zilio (ME), 18.V.1996, 6♀♀.
DIAGNOSI: Le dimensioni massime delle femmine sono 6,5 mm, i maschi misurano 7
mm. Gli animali sono ben pigmentati, con tegumento provvisto di granulazioni (Fig. 30)
ciascuna delle quali porta al centro una squamosetola.
Gli occhi sono costituiti da tre ommatidi ben pigmentati e disposti a triangolo. L’esopodite
del primo paio di pleopodi maschili ha forma vagamente rettangolare, con i tre margini
liberi più o meno incavati nella loro porzione mediana; l’estremità distale del margine
interno è provvista di due lobi di cui uno molto piccolo (Fig. 31 B). L’endopodite ha il
margine esterno incavato e porta una lunga setola ciliata inserita sul margine interno (Fig.
31 A, C). Il secondo paio di pleopodi ha esopoditi di forma molto semplice; gli endopoditi
sono fatti da due articoli, di cui quello distale più lungo del prossimale. L’articolo distale ha
un apice molto caratteristico ed estremamente complesso; esso porta due setole
nastriformi, un lobo ornato da forti spine ed una robusta punta anch’essa spinulata (Fig. 31
D; Fig. 32).
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