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Guido Premuda

                         La migrazione dei rapaci in Italia

Premessa                                                                                               sfruttan-

                                                          do le condizioni meteorologiche favorevoli e la

II fenomeno della migrazione degli uccelli ha sem-        morfologia del territorio, evitando, se possibile, l'at·

pre destato curiosità ed affascinato gli attenti osser-   traversamento di ampi bracci di mare.

vatori del mondo naturale. Nonostante le approfon-        I grandi rapaci con ali larghe, come le aquile, predi-

dite conoscenze attuali derivanti dagli studi effet-      ligono il volo veleggiato, approfittando delle corren-

tuati negli ultimi decenni, alcuni aspetti in merito      ti termiche ascensionali che si formano sulla terra-

sono ancora da chiarire, in particolare sui rapaci        ferma.

diurni, sia riguardo alle rotte, all'orientamento,        Altri rapaci con ali lunghe (long      ratio), come

alla navigazione ed alla trasmissione delle informa-      ad esempio i falconidi, spesso utilizzano il volo bat-

zioni tra individui di specie                             tuto, poiché la loro conformazione fisica offre una

Soffermandod un attimo sul perché gli uccelli             minore resistenza aerodinamica, con un conseguen-

migrano, si può affermare che la migrazione sia il        te minore costo energetico nel volo attivo.

risultato della selezione naturale per una migliore

efficienza riproduttiva         ad un più efficace uti-

lizzo delle risorse trofiche: territori lontani dall'e    Migrazione primaverile o pre-nuziale dei rapaci sulla
                                                          penisola italìana: rotte principali e secondarie
quatore, solitamente inospitali e con poche disponi-

bilità alimentari in inverno, diventano invece ricchi

di prede e favorevoli alla nidifìcazione in primavera

-estate.

Gli uccelli rapaci ritornano regolarmente a nidifica-

re in Italia ed Europa, occupando aree che altrimen-

ti non sarebbero sfruttate, mentre rientrano nei

quartieri di svcrnamento africani quando le condi-

zioni climatiche e trofiche diventano meno idonee.

I ricercatori hanno definito alcune convenzioni

riguardo alla migrazione, considerata di breve

distanza o a corto raggio quando il percorso è mino-

re di 300 km; di media distanza tra 300 e 1.500 km;

di lunga distanza quando superiore a 1.500 km.

Sono inoltre indicate come migratdci totali, quelle

specie che per almeno il 90% dq;li individui abban-

donano i territori di nidificazione, altrimenti si parla

di migratrici parzialì (<90%).

Durante la migrazione gli uccelli rapaci cercano di

ottimizzare l'impiego delle proprie risorse e di
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