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18/11/2020                                 Progetto Caulerpa cylindracea - Egadi :: AMP EGADI
           Mediterraneo un’altra Caulerpa (in Turchia nel 2006 da Cevik et al., 2007; nella Sicilia sud

           orientale nel 2007, come Caulerpa distichophylla Sonder da Meinesz et al., 2010), identificata da
           Jongma et al. (2013) come C. taxifolia var. distichophylla (Sonder) Verlaque, Huisman et

           Procaccini, di recente introduzione dall’Australia meridionale dove è endemica.

           Il successo di C. taxifolia e C. cylindracea è legato alla loro elevata capacità di riprodursi per via
           vegetativa e di dispersione (Meinesz et al., 1993; Piazzi et al., 1997). Entrambe colonizzano con

           successo differenti tipi di substrato (roccioso, mobile, misto) da o a 40 m di profondità
           (Boudouresque et al., 1995; Meinesz et al., 1995; Piazzi et al., 1997; Piazzi & Cinelli, 1999). Le due

           Caulerpe tendono a diventare dominanti nelle aree colonizzate, causando la regressione delle

           comunità native (Verlaque & Fritayre, 1994, Piazzi et al., 2001). In Mediterraneo sono capaci di
           colonizzare numerosi habitats, e tra questi anche le praterie a Posidonia oceanica (Linnaeus)

           De¬lile. Si è visto che le matte morte di P. oceanica, costituite da rizomi morti e sedimento, e le

           comunità a turf risultano essere più vulnerabili alla colonizzazione da parte di queste alghe
           rispetto alle canopy-forming alghe o alle praterie di P. oceanica in buon stato di salute (Ruitton

           et al., 2005; Bulleri et al., 2010, 2011; Katsanevakis et al., 2010).

           Le Caulerpe, inoltre, producono metaboliti secondari, le caulerpenine, utilizzate per difendersi
           dai grazers e nella competizione con altre specie. Sebbene questi metaboliti rendano le

           Caulerpe non appetibili alla maggior parte dei grazers, alcuni taxa appartenenti a pesci,
           molluschi e ricci si nutrono di Caulerpe (Gianguzza et al., 2001, 2002; Ruitton et al., 2006; Azzurro

           et al., 2007; Klein & Verlaque, 2008). Tra questi troviamo ad es. i molluschi opistobranchi

           sacoglossi appartenenti ai generi Oxynoe e Elysia (Gianguzza et al., 2007). Si è visto, ad es., che
           Oxynoe riesce ad annullare la tossicità delle caulerpenine trasformandole in altre molecole che

           vengono utilizzate come deterrenti per i predatori (Gavagnin et al., 1994).


           Il genere Caulerpa
           Le Caulerpe (Ulvophyceae, Bryopsidales) sono alghe verdi sifonali caratterizzate dalla presenza

           di uno stolone strisciante dal quale partono inferiormente i rizoidi, che servono per ancorare il
           tallo al substrato, e superiormente gli assi eretti fotosintetici (filloidi o assimilatori) di forme diverse

           che possono portare ramuli laterali o pinnule. Nel filloide di Caulerpa cylindracea Sonder

           (precedentemente nota come Caulerpa racemosa var. cylindracea (Sonder) Verlaque,
           Huisman et Boudouresque) sono presenti, ad es., dei ramuli di aspetto vescicolare disposti

           radialmente o disticamente lungo l’asse, inoltre è presente un ingrossamento subito al di sopra
           del punto di attacco del filloide allo stolone. Il filloide di Caulerpa taxifolia (M. Vahl) C. Agardh è

           invece caratterizzato dalla presenza di pinnule disposte disticamente lungo l’asse.











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