Page 33 - Tesi_Master_MG_2017
P. 33

4.	DISCUSSIONE	

            4.1	Esempi	applicativi	considerati	
            4.1.1	Monitoraggio	della	biodiversità	ed	analisi	degli	impatti	antropici	

            Considerata	la	marcata	stagionalizzazione	dei	flussi	che	caratterizzano	le	pressioni	antropiche	che	

            ricadono	all’interno	del	territorio	dell’AMP,	è	importante	tener	conto	della	scala	temporale	sulla	

            quale	questi	agiscono	e	dell’entità	dell’impatto	che	le	attività	antropiche	possono	avere	sulle	isole	

            dell’Arcipelago	sia	in	termini	di	ricadute	economiche	sia	dal	punto	di	vista	ambientale.	Mediante	
            analisi	di	overlay	(Figura	12)	sono	state	individuate	le	aree	maggiormente	soggette	ad	impatti	di	

            natura	antropica	(ancoraggio,	pesca,	balneazione,	immersioni,	etc.)	ed	in	particolare	nel	caso	delle	

            aree	soggette	ad	impatti	legati	alla	presenza	di	attività	di	pesca	con	tecniche	distruttive,	quali	le	
            reti	 a	 strascico,	 si	 è	 intervenuti	 con	 l’installazione	 di	 dissuasori	 ancorati	 al	 fondale	 in	 grado	 di	

            minimizzare	e	in	molti	casi	rimuovere	tale	genere	di	pressione.	In	corrispondenza	dei	suddetti	siti	

            si	è	proceduto	nel	tempo	alla	realizzazione	di	attività	di	visual	census	mirate	al	monitoraggio	della	

            fauna	 ittica	 con	 l’intento	 di	 valutare	 l’efficacia	 della	 strategia	 di	 mitigazione	 degli	 impatti	
            intrapresa	dall’Ente	gestore.	Questo	set	di	dati	assieme	alle	carte	bionomiche	e	batimorfologiche	

            dell’AMP	è	stato	inserito	nel	geodatabase	e	potrà	essere	periodicamente	aggiornato	ed	integrato	

            con	 l’inserimento	 di	 dati	 aggiuntivi	 relativi	 ad	 altre	 specie	 marine	 oggetto	 di	 attività	 di	

            monitoraggio	 da	 parte	 del	 personale	 AMP.	 È	 stata	 evidenziata,	 inoltre,	 la	 necessità	 di	
            implementare	le	informazioni	disponibili	ai	fini	della	produzione	della	documentazione	necessaria	

            affinché	 l’AMP	 possa	 essere	 riconosciuta	 come	 sito	 ASPIM	 dal	 Ministero	 dell’Ambiente.	

            Nell’ambito	 del	 Protocollo	 relativo	 alle	 Aree	 Specialmente	 Protette	 e	 la	 Biodiversità	 in	

            Mediterraneo,	infatti,	le	aree	ASPIM	normalmente	vengono	individuate	in	corrispondenza	delle	
            zone	 marine	 e	 costiere	 che	 si	 contraddistinguono	 per	 un	 elevato	 grado	 di	 biodiversità,	 per	 la	

            peculiarità	degli	habitat	presenti,	per	la	presenza	di	specie	rare,	minacciate	o	endemiche,	o	che	

            rivestono	un	interesse	speciale	dal	punto	di	vista	scientifico,	estetico,	culturale	o	educativo.	La	loro	

            definizione	 implica	 la	 costante	 promozione	 di	 iniziative	 di	 studio	 che	 contribuiscano	 a	 definire	
            procedure	di	monitoraggio	volte	all’accertamento	dello	stato	di	salute	dei	fondali,	in	particolare	

            verificando	 l’effettivo	 mantenimento	 di	 un	 elevato	 grado	 di	 biodiversità	 e	 intraprendendo	

            opportune	pratiche	di	conservazione	a	tal	proposito.	Questa	valutazione	si	ottiene	attraverso	la	

            compilazione	 di	 elenchi	 faunistici	 e	 floristici	 redatti	 per	 classi	 e	 gruppi	 di	 specie,	 mediante	 il	
            coinvolgimento	 di	 professionisti	 in	 grado	 di	 provvedere	 alle	 fasi	 di	 campionamento,	 raccolta	 e	

            successiva	elaborazione	dei	dati.	

                                                           33	
            	
   28   29   30   31   32   33   34   35   36   37   38