Page 7 - LEVANZO_MARETTIMO
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P P Pi i ia a an n no o o     F F Fo o or r re e es s st t ta a al l le e e     R R Re e eg g gi i io o on n na a al l le e e



                      4. Estensione sufficiente per superficie e/o numero di piante, al fine di garantire una buona variabilità
                   e limitare i rischi di una ristretta base genetica; per le principali specie costruttrici di cenosi i parametri mi-
                   nimi ricercati sono stati la presenza di almeno 100 individui adulti o almeno 10 ettari di superficie boscata.
                      5. Presenza di piante adulte con produzione di seme quanti-qualitativamente buona: sono ritenute
                   buone produttrici di seme le piante arboree con chioma ampia e ramosa, in luce e con annate di pasciona
                   frequenti. Va peraltro ricordato che dal punto di vista commerciale la raccolta da individui isolati (alberi
                   campestri) o fuori bosco è sicuramente semplice e remunerativa, ma non sempre risponde a requisiti co-
                   me la sicura origine spontanea, il buon fenotipo e la garanzia di mantenere elevata la variabilità genetica.
                      6. Accessibilità del popolamento: la possibilità di raggiungere il popolamento con facilità e con auto-
                   veicoli, assieme alla percorribilità del sito.
                      7. Sicurezza di mantenimento e stabilità del popolamento nel suo insieme e dei principali portaseme a
                   breve e medio termine; la presenza di gestione forestale pianificata e/o di aree protette è stata considera-
                   ta tra i criteri discriminanti, senza i quali non può essere approntata la programmazione della raccolta del
                   seme.
                      8. La proprietà pubblica (demanio statale, regionale o comunale), è preferita a parità di altri requisiti,
                   al fine di facilitare il contatto con i proprietari, le operazioni di raccolta, nonché gli interventi selvicolturali
                   volti al miglioramento della produzione di seme.
                      Per quanto concerne le specie rare e minacciate di estinzione come la Zelkova sicula e l’Abete dei Ne-
                   brodi, non può essere attualmente prevista la raccolta di materiali di moltiplicazione se non da parte degli
                   istituti di ricerca.



                   1.2  La raccolta del materiale forestale di propagazione

                      E’ una fase molto delicata per la conservazione di livelli adeguati di diversità nel materiale di propaga-
                   zione e di tutta la filiera vivaistica forestale. Il mantenimento della diversità nei lotti di materiale forestale
                   di propagazione è una difesa in più contro le avversità a garanzia della sostenibilità ecologica ed economi-
                   ca delle piantagioni.
                       1.  La raccolta dei MFP deve essere effettuata, di norma, nei popolamenti individuati e descritti
                           nelle schede allegate, salvo diversa e specifica autorizzazione motivata rilasciata Dipartimen-
                           to regionale delle foreste quale Organismo ufficiale per l’espletamento delle funzioni previste
                           dal D.Lgs. n.386/2003.
                       2.  La raccolta dei MFP deve avvenire in modo da non danneggiare o abbattere le piante, ai sensi
                           della DIRETTIVA 1999/105/ CE del 22 dicembre 1999, tanto meno compromettere la rinnova-
                           zione del soprassuolo forestale.
                       3.  La raccolta dei MFP deve essere effettuata da un congruo numero di individui in modo da
                           conservare alti livelli di biodiversità, inoltre il campionamento dovrebbe avvenire su piante
                           che si trovano a distanze superiori a 100-200 m.
                       4.  La raccolta da singoli individui è ammessa solo per le specie a rischio di estinzione o sporadi-
                           che; in questo caso è indispensabile mescolare partite di seme provenienti da almeno 10 in-
                           dividui, fatte salve particolari esigenze di conservazione della biodiversità.
                       5.  Per l’epoca e l’età più opportuna per la raccolta occorre conoscere le esigenze ecologiche di
                           ogni specie e si può fare riferimento a quanto indicato nell’Allegato 3/Bis della L. 269/73.
                       6.  la  raccolta  di  materiali  forestali  di  moltiplicazione  è  consentita  ai  soli  titolari  di  licenza,
                           all’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana, agli Istituti universitari, agli Enti pubblici
                           di ricerca e sperimentazione, nonché ai Centri Nazionali per la Conservazione della Biodiver-
                           sità. (ALLEGATO A del decreto assessoriale del 31 gennaio 2007 n. 14).
                       7.  La raccolta è subordinata alla preventiva comunicazione alla REGIONE SICILIANA - ASSESSO-
                           RATO AGRICOLTURA E FORESTE - DIPARTIMENTO FORESTE - Servizi Tecnici - U.O.B.1 – speci-
                           ficando (modello 7):
                              il luogo di raccolta (Comune, località, foglio catastale e particella),
                              la specie forestale oggetto di raccolta del MFP,
                              la quantità di MFP che si intende raccogliere,
                              le finalità e l’impiego del materiale di propagazione proveniente dalla raccolta,

                   R R Re e eg g gi i io o on n ne e e     S S Si i ic c ci i il l li i ia a an n na a a
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