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5 LIMITI GEOGRAFICI E AMBITI OPERATIVI

5.4 Piani di Gestione Locale

Da un punto di vista generale, un piano di gestione è un elaborato tecnico traverso la pubblicazione di un avviso pubblico, le Regioni esaminano le
che costituisce un atto condiviso da più soggetti e formalizzato attraverso proposte di Piani di Gestione Locale avanzate da gruppi di pescatori in col-
uno strumento di concertazione, utile a definire e rendere operativo un laborazione con gli istituti di ricerca. Per assicurare la più ampia condivi-
determinato processo di tutela, valorizzazione e sviluppo di un’area. I sione del Piano, i gruppi di operatori devono rappresentare almeno il 70%
piani di gestione possono riguardare aspetti culturali, ambientali e pro- delle unità di pesca (o della capacità di pesca espressa in GT), iscritte nel-
duttivi. In questo ambito si collocano quelli relativi alla pesca, quali stru- l’area interessata dall’iniziativa. Inoltre i Piani, con riferimento al punto m)
menti che mirano a favorire uno sfruttamento sostenibile delle risorse dell’articolo 37 del Regolamento (CE) 1198/2006 (FEP), devono essere
della pesca al fine di non minarne la conservazione, e a tutelare l’am- conformi ai principi generali espressi nella politica comune della pesca e
biente in cui esse vivono, nel breve, medio e lungo periodo. Per la loro contribuire all’implementazione delle misure tecniche contenitive dello
natura, i piani di gestione hanno importanti ricadute sugli operatori della sforzo di pesca o delle condizioni di accesso alle zone di pesca in maniera
pesca e sulle economie locali, che spesso trovano nelle attività alieuti- tale da andare oltre quanto possa essere intrapreso dalle competenti au-
che la principale fonte di reddito. torità nazionali.
Tenuto conto del fatto che l’approccio allo sviluppo locale di tipo parteci- Dopo l’esame da parte della Regione competente, i Piani vengono in-
pativo si è dimostrato nel corso degli anni un utile strumento di promo- viati all’Autorità di Gestione che si esprime, per quanto di competenza,
zione dello sviluppo delle zone di pesca pienamente confacente ai bisogni assicurando la compatibilità tra le misure previste dal PGL e le misure
multisettoriali dello sviluppo endogeno, il sostegno a tale tipo di approc- poste in essere a livello nazionale, per evitare sovrapposizioni e con-
cio è stato assicurato sia nell’ambito della programmazione del FEP che flitti operativi.
nell’ambito del FEAMP. Con l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale “Definizione del procedi-
Nell’ambito della programmazione FEP 2007-2013 è stato dato giusto ri- mento e dei limiti per l'adozione delle misure tecniche contenute nei Piani
salto all’importanza di un approccio di tipo partecipativo dando la possi- di gestione locali” del 27 agosto 2012 è stato stabilito che le misure tec-
bilità di finanziare iniziative atte a migliorare la gestione ed il controllo niche sono adottate con decreto del Direttore generale della pesca ma-
delle condizioni di accesso alle zone di pesca, in particolare mediante rittima e dell’acquacoltura. A questo punto le misure tecniche sono co-
l’elaborazione di ppiiaannii llooccaallii ddii ggeessttiioonnee. municate al Capo del compartimento marittimo di competenza, che prov-
Al fine di garantire l’elaborazione di piani condivisi, sono state messe a vede all’emanazione di apposite ordinanze e alla pubblicazione mediante
punto procedure e modalità operative multilivello, per assicurare la rea- affissione agli albi dei singoli compartimenti marittimi.
lizzazione di interventi di interesse collettivo. Quindi in una prima fase, at- Per il presente tematismo, nel DVD allegato alla pubblicazione sono ri-
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