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Introduzione
Aver la capacità di vivere “bene” nel limite naturale è la grande sfida del
nostro secolo . L’economia umana si è da sempre basata sul concetto di
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sovra-sfruttamento in un ecosistema di predatori (uomo) e prede (risor-
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se) .
È, invece, necessario avviare una stabilizzazione del sistema economico
con un corrispettivo adattamento intelligente alla limitazione delle risor-
se.
“Occorre superare i nostri limiti per essere in grado di vivere nel
limite delle risorse” .
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Bisogna quindi puntare nella costruzione di una società “isolata” e au-
tosufficiente il cui consumo delle risorse è di tipo stazionario; dove po-
polazione ed economia tendono a livelli approssimativamente costanti e
compatibili con il flusso di risorse . È per questo che territori circoscrit-
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ti e marginali, come quelli delle isole minori, sembrano poter diventare
laboratorio/modello nell’adozione di politiche sostenibili, con lo scopo
prioritario di favorirne l’indipendenza e diventare, così, avanguardie nel
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mondo nella diffusione di soluzioni innovative .
Definiamo con il termine “isola minore” quei territori o arcipelaghi la cui
estensione superficiale totale è generalmente inferiore a 1000 km2 e con
una popolazione al di sotto del milione . L’accento sulle isole minori si
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pone proprio perché in esse convivono una serie di caratteristiche comu-
ni che sono alla base sia di grandi potenzialità che di rilevanti problemi,
rappresentando così quei luoghi con le migliori condizioni per lo svilup-
po di una sostenibilità strategica.
Tra le problematiche principali vi è la forte dipendenza dalla terraferma
in termini di: approvvigionamento delle risorse idriche ed energetiche
(garantite solo tramite trasporto in navi cisterna), gestione dei rifiuti (non
hanno una gestione integrata del ciclo che non esca dal loro perimetro
naturale) e gestione della mobilità e del trasporto. Queste problematiche,
spesso, sono rese più critiche dal fenomeno di destagionalizzazione turi-
stica, caratteristico delle isole minori, le quali si trovano a dover gestire
un quantitativo maggiore di flussi diversificati (materici e umani) forte-
mente concentrati in un arco di tempo relativamente breve. Tale fenome-
no crea inevitabilmente ricadute e ripercussioni sull’ambiente, elemento
dal quale il turismo stesso dipende e che contemporaneamente contri-
buisce a consumare . Tutti questi fattori, particolarmente interdipenden-
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ti tra di loro, fanno sì che cambiamenti economici, sociali e ambientali
hanno più probabilità di avere un impatto maggiore sulle realtà insulari
che nei grandi paesi. Proprio per questo le isole minori come laboratorio/
modello possono collaborare nell’identificazione di soluzioni e progetti
innovativi standardizzabili e modulabili su una più ampia scala al fine di
attivare un cambiamento radicale .
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