Page 10 - BELLITALIA N267 LUGLIO 2008
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IN GITA AL FARO E A PUNTA LIBECCIO

  SuJ versante ovest dì Marettìrno, aspro e roccioso, s.i staglia tra il verde delJa vegetazione la bianca mole
di un faro, in posizione elev.tta sulla costa s coscesa. Dietro, seminascosto, il promontorio di punta Libeccio,

  che r:tcchiude la baia di cala Nera, punto d'arrivo di uno dei principali sentieri escurs ionistici deU'isola.

scogli trasversali alternate a piscine naturaU sommer· no verso il porto, superata pwlta Bassana, dopo un tale

se, dalle acque chiarissime. Siamo all'altezza della cala spettacolo diventa quasi ordinaria amminish:azione.

del Cretauo, dove a 700 metri dalla riva il fondale, che  L'unica incertezZ<~, di un'escursione cosl mozzafia·

va da 6 a 30 metri, è ben visibile: un'altra sorpresa di to, è legata al tempo e al vento. Quando la g:iomata è

Marettimo. Ecco poi cala Conca, dove di nuovo la lù\ea favorevole, meglio cogliere l'occasione al volo, e non

costiera si erge altissima. Anche qui la trasparenza e il rimandare. La costa sudoccidentaJe, infatti, è molto

turchese sono quasi irreali. Tanto che il tragitto di ritor- esposta allo scirocco e al libeccio; a nord, invece, a

                                                                                                  volte è il maestrale a guasta·

Escursioni tra piante rare epanorami strepitosi                                                   re la festa. Ma bisogna accet·
                                                                                                  tarlo: non dimentichiamo che

Motti turisti, soprattutto stranieri, frequentano Mareltimo proprio per il trekking, che offre vedu· Marettimo è quasi un fiuis

te strepitose e l'opportunità di toccare con mano la grande ricchezza naluralistica dell'isola:   l errae italiano, e che da pun·

qui sono presenti rari endemismi botanici, come la Scabiosa limonifolia e la Oaplrne oleifolia ta Mugnone verso ovest "ini·

e, tra le specie animali, mufloni (introdotti), cervi e conigli selvatici, rapaci. Tra te varie escur- ziano" centinaia e centinaia

sioni possibili (anche guidate, e perfino a dorso d'asino), quelle più emozionanti conducono a di miglia di Mediterraneo,

punta libeccio (5 chilometri, un'ora e mezza, facile) o a cala Bianca (6 chilometri, 2 ore e      solo mare aperto, fino al Sud

mezza, difficile e con tratti esposti). Per salire al punto più atto, monte Falcone (686 metri), si della Spagna. E anche a

passa dalle Case Romane; da qui il tracciato è laticaso, a zlg zag tra cisti e lecci, fino a una  nord, navigando nel Tirreno

sella, a 570 metri, dalla quale cl si allaccia sul versante sud ovest, fra guglie dolomitiche e   sullo stesso meridiano di

valloni che precipitano in mare. Un po' difficile il tratto finale, ma una volta in vetta, panorama Marettimo, si fù1irebbe dritti

da urlo. Un'avvertenza: mai sottovalutare i sentieri, nemmeno quelli indicati come facili. Sono a Civitavecchia senza incon-

indispensabili scarpe adeguate, meglio se da trekking: no assoluto alle infradito da spiaggia!    trare ostacoli. D
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