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33. Levanzo: Grotta del Genovese, pitture

    Ma quello che più salta agli occhi nella parete nord·est della

grotta è il ciclo di p1tture 1n nero raffiguranti figure antropomorfe,

fortemente schematlzzate. soggetti an1mall, quadrupedi (un cin·
ghiaie e un cane) e peso, idoli a forma di VIolino (en vìolon) di
tipo egeo.

    L'es1stenza de1 grafhh s1 ncollega alle pnm1tJVe manifestaziOni
artistiche del paleolitiCO superiore, soprattutto della zona lranco-
cantabnca. quando gli uomtnt·caooatonche vivevano neg5 antri
natura!J affidavano a1nmmag1ne e alla figuraziOne SIQmficab ma·
giCI O prop!ZiéltOO.

    Nella grotta scelta come luogo sacro il caccléltore rnmagina
la caooa e se la propiZta raffigurando sule pareti l'anrnale 10
posa dtnarmca, con quello stesso dtnamtsmo con CUJ St svolge
l'aztooe attraverso le vane faSt: agguato, awistamento, balzo
del cacciatore, •nsegutmento. cattura, uccisione dell'arnmale.

    La rappresentazooe aJI'1ntemo della grotta, sottraendo al
caso 11 nsultato dell'azione, assteurava la buona nusctta della
caccta e anttetpava l'effetto desiderato.

    Non tntentt estetici o puro gusto d1 rappresentazione, quindi,
nelle manifestaztoni arttsttehe del paleolitlco. ma fini propiziatori:
arte e nto, magta e aztone si combinano e l'arte serve come

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