Page 4 - LO SAPEVA IL TONNO
P. 4
contrario istinto di sopravviven7.a. L'antica tonnara do-
veva essere un momento comunitario e aggregante di
pescatori di isole e coste, momento corale, liberatorio.
Viene dall'AUantico, il tonno, oltrepassa la strettoia di
Gibilterra e s'espande per il basso c l'alto Mediterraneo,
per le coste nordafricane, per quelle sa rde, corse, spa-
gnole e francesi. Ma il maggior numero viene a quell'i-
sola gronde che incontra a l centro del suo cammino, alla
Sicilia, incrocio e centro d'ogni antica navigazione del-
l'uomo nel Mediterraneo. In Sicilia. Qui furono numero-
se dn sempre le corse, i passaggi delle mtmdre pii• cospi-
cue dei tonni, qui le p iù miracolose pescagioni. E so-
pratt\ltto in quella linea che dal capo Lili beo, per le isole
Egadi, su fino al capo San Vito, corre per tutta la costa
tirrenica fino al capo Peloro, e giù ancora, oltre lo Stretto
di Messina, fino al Capo Passero. Ma nelle Egadi e lungo
le coste del Trapanese, nei golfi di Castellammare c di
Palerrno furono le più antiche e fertili tonnarc.
In quel Val di Mazara dove i Mu~ulmani - Arabi , Ber-
beri, Persiani, Etiopi, Spagnoli - sotto il comando del
dotto c saggio Asad ibn ai-Furàt nell'827 sbarcarono. per
restare per più di due secoli in Sici lia, dove più profon-
damente innestarono la loro cìviltà c pii• a lungo ne la-
scìt~rono i segni. Le tonnarc di Tr~pani c Palermo~ sotto i
Musu lmani, crediamo abbiamo avuto il momento più
rigoglioso e felice, non solo come organizzazione di un
lavoro comune e complesso~ ma anche tecnicamente e
C'OmmercialmentP. C"'Omé l'ebbero l'ngricoltur.-, l'3rtigia-
nato, l'edilizia, il commercio, la cultura cf(' arti . E araba
si fece da allora, e rimase, la terminologia delle tonnare,
arabi, di musiche e di parole, echi di cadenze nate nei
deserti di sabbia, i canti che in essa nascevano nei mo-
menti culminanti della c.ltt\lra del tonno.
Dura. questa attivita delle tonnare, dopo la domina-
zione araba, anche sotto i Normanm, gli Svevi, gli Spa-
gnoli. Ma poi, per le scorreri(' dci corsari, con l'allonta-
nam('nto delle popolazioni dai villaggi costieri, decre·
scc, per riprendere vigore nel Selle c Ottocento. Nel
1880, nel pieno del primo sviluppo cnpitalisti co e indu-
striale, della tecnologia delle tonnarc, della conservazio-
ne del tonno, del suo commercio, scoppia la cosiddetta
con troversia dei tonni dì cui ci parla il profcssor Pietro
Pavcsi nel suo libro L'iu<lustria delle tormare, che è quan-
to di più esauriente, di più minuziosamente dettagliato
vi sia nella moderna pubblicistica sull(' tonnare. Placido
c invisibile è il cammino dei tonni verso la tonnara, ver-
so l'isola fatale; il loro ingresso, attraverso il fnratico, in
quel labirinto da cui è impossibile ogni ritorno, ogni
uscita, in quelle camere - il bordounro, il bastardo, il ba·
slnrdtllo- che man mano li obbligano a finire nell'ulli-
ma: la camtra del/n morte, dove avviene la matlauza. E
qui, dopo il si lenzio, dopo gli ordini impartiti dal rnts al-
la ciurma, dal castello. il nero quadrato delle barche, si le-
va il canto della cinlcrmn. O
Tomwm tU Sola,to, lmsporto ilf'i l omu' n trrm trilli prcst>,:a tff re F~uliumulo IV
di Paolo De Alberti.s. mel~ '800 (Museo San Ma_rtino, Napoli).
183