Page 27 - MARE_DELLE_EGADI
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DESCRIZIONE DEL SITO: il sito in questione si trova REPERTI RECUPERATI: tra i reperti recuperati figura
in posizione Sud/Est dell’isola di Favignana, su la citata fiasca da pellegrino in peltro. Ha corpo glo-
una ripida scogliera, a non molta distanza dalla ri- bulare schiacciato a profilo ovale, collo cilindrico
va, tra Punta Fanfalo e la località Bue Marino. Il indistinto con filettatura per l’avvitamento del tap-
fondale è sabbioso con conformazione dunosa a po. Sulla spalla vi sono due passanti rettangolari ap-
causa della forte corrente frequente, con ampie pena sporgenti per inserirvi la cinghia in cuoio o
rocce ricoperte da fitta posidonia. Bassi fondali e tessuto. Il piede è basso ad anello cavo con due fi-
vicinanza alle coste ne fecero un passaggio facile, nestrature rettangolari opposte in corrispondenza
ma insidioso, sia per la possibilità di incursioni, sia con quelle sulla spalla, analogamente funzionali al
per la presenza di fortissime correnti, che talvolta passaggio della cinghia. Il tappo è anch’esso in pel-
compromisero irrimediabilmente le manovre delle tro con filettatura interna per l’avvitamento al collo.
imbarcazioni che vi passarono. È per questo moti- È sagomato alla sommità e sovrastato da una presa
vo che i fondali di questo spazio di mare sono co- triangolare costituita da tre cerchi adiacenti, ami-
sparsi di numerose tracce del passaggio e del nau- cata e forata. Da confronti con analoghi oggetti in
fragio di imbarcazioni di epoche diverse, che vanno maiolica e dalla cognizione che il peltro usato per
dall’epoca classica in poi. la sua manifattura è un materiale che inizia a es-
Su fondale sabbioso si è localizzato il luogo del sere ampiamente utilizzato proprio in quel perio-
naufragio di un’imbarcazione quattrocentesca cui do pensiamo che si tratti di oggetto inquadrabile
apparteneva un reperto di grande pregio, recente- cronologicamente nel tardo quattrocento.
mente recuperato. Si tratta di una bottiglia in pel- Al di là dell’indubbio valore dell’oggetto, per la
tro con tappo a vite contenente vino. Più corretta- sua rarità e per le sue caratteristiche storico-artisti-
mente il reperto è da definire “fiasca da pellegrino” che, l’interesse della scoperta sta nel contenuto
e ha numerosi confronti con analoghi oggetti in della bottiglia, mantenutosi intatto per circa sei
terracotta e maiolica. È presumibile che la nave ove secoli. Dalle analisi effettuate da Giacomo Tachis,
essa viaggiava abbia fatto naufragio, per le condi- noto enologo dell’Università di Pisa, si evince che
zioni meteomarine avverse e per la forte corrente, si tratta di liquido alcoolico, quasi certamente vi-
schiantandosi sulla costa rocciosa di Punta Marsala. no: il più antico vino finora mai rinvenuto allo sta-
to liquido.
REPERTI VISIBILI: presenza di frammenti fittili di
varie epoche. CRONOLOGIA: epoca post-medievale.
ATTRIBUZIONE CULTURALE: da definire anche se è
probabile un’attribuzione del relitto ad ambiente
aragonese.
SCAVI EFFETTUATI: nessuno
PUNTO D’IMMERSIONE: dalla costa presso il faro.
ITINERARIO D’IMMERSIONE: non è definibile un ve-
ro e proprio itinerario, bensì un areale di disper-
sione dei materiali pertinenti il naufragio.
LIVELLO DI DIFFICOLTÀ: basso.
PERICOLI: nessuno.
DATA RINVENIMENTO: inverno 2000.
SCOPRITORE: fratelli Catalano (Pietro, Claudio e
Andrea) di Favignana.
BIBLIOGRAFIA: nessuna.
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LOCALITÀ: Primo Palo
ISOLA: Favignana
COMUNE: Favignana
PROVINCIA: Trapani
27 Aree e siti individuati