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attribuibili al XVII-XVIII secolo). Nella stessa zo-
na si trovano sparsi non molti frammenti ceramici
pertinenti anfore e una lastra di marmo bianco.
I ceppi d’ancora ancora oggi visibili sono una
minima parte di un numero ben più cospicuo di
simili oggetti depredati nel corso dei decenni
passati.
Quelli residui e quelli asportati dovevano costitui-
re ciò che rimaneva del luogo di ancoraggio della
flotta romana guidata da Lutazio Catulo che sfer-
rò, con sorpresa efficace, il colpo mortale alla flot-
ta cartaginese che veniva da Marettimo, determi-
nando la disfatta punica del 241 a.C.
REPERTI RECUPERATI: 1 ceppo d’ancora ellenistico-
romano in piombo (in deposito presso lo Stabili-
mento Florio di Favignana).
CRONOLOGIA: III sec. a.C.
ATTRIBUZIONE CULTURALE: ellenistico-romana.
SCAVI EFFETTUATI: nessuno.
PUNTO D’IMMERSIONE: ci si può immergere uni-
camente da imbarcazione ancorata a circa m 100
dalla costa di Capo Grosso.
ITINERARIO D’IMMERSIONE: non è individuabile un
vero e proprio itinerario d’immersione, bensì un
vasto areale dove è possibile ammirare i numerosi
ceppi d’ancora ancora giacenti sul fondo.
LIVELLO DI DIFFICOLTÀ: alto.
PERICOLI: forte corrente.
DATA RINVENIMENTO: impossibile da definire.
SCOPRITORE: impossibile da definire.
BIBLIOGRAFIA: nessuna.
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